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Fai una cosa, scordati dello zucchero filato, troppo dolce e appiccicoso per la tua bocca. Tocca terra, sfiora col palmo della mano i piccoli sassolini incastrati nella polvere, solletica la tua pelle e poi respira l’odore dell’erba bagnata dalla pioggia. Allontanati nel cono d’ombra della quercia più grande della collina e riposati nelle curvature più nascoste del giorno. E ascolta le canzoni che vengono da quella finestra, scoprirai che in Svezia sanno fare anche alt-folk morbido come una nuvola e solido come la roccia. “Mr Boom” si avvicina al Jason Molina di Song: Ohia, ma gioca a nascondersi dietro una tenda leggermente più colorata, pop nell’indole. Ma il resto deve molto al fantasma di Neil Young, come del resto tutta questa musica, ci mancherebbe. E’ tutto dovuto, non c’è nulla di cui meravigliarsi. Avete mai ascoltato i Whiskeytown, la band di Ryan Adams prima che questi spiccasse il definitivo volo verso la celebrità ? Procuratevi “Strangers Almanac” e “Pneumonia”, ascoltateli e poi passate di qui a godervi gli Holmes. Chitarre morbide e sincere, archi, mandolini e undici canzoni divise tra ballate e momenti più rock, ma senza spigoli, senza lame e senza sangue. Solo l’odore dell’aria che bacia la pelle e che lambisce la terra. br> |
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