Discography: LES HEURES DES RAISON ( Matamore Recordings – 2007)

Nome ispanico e zucchero pop a non finire per il duo belga Soy Un Caballo, al secolo Thomas Van Cottom e Aureliè Muller. “Les Heures Des Raison” è il frutto di una visione estremamente romantica e sognante, spesso cinematografica del pop d’autore internazionale, un gita bucolicamente cantautoriale in una terra in cui la luce del sole filtra gentilmente attraverso le fronde degli alberi per riscaldare i cuori. Delicati arpeggi di chitarra, piano rhodes , vibrafono e strumenti a fiato sostengono l’ingenua e bellissima fragilità  delle storie di amore dei belgi, che nel disco si affidano alla produzione di Mister Sean “‘O Hagan ( mente dei già  citati High Llamas ) per rendere il loro suono ancor più pieno di impalpabile leggerezza pop. Non bastasse, in “Le Chambre” Aureliè Muller duetta in francese con Sua Maestà  Will Oldham ( Palace Brothers e un’infinita di altri progetti ), il quale smette i panni del songwriter depresso per regalare un gioiello di chiaroscurale bellezza.
Un esordio di grande valore per un band da tenere d’occhio.
Di entrambe abbiamo parlato coi diretti interessati.

Ciao ad entrambi, benvenuti su IFB! Mi piacerebbe che innanzitutto vi presentaste ai nostri lettori: come e quando avete iniziato a far musica e cosa vi ha portato a dar vita ai Soy Un Caballo?
Ciao, siamo Aurèlie e Thomas,facciamo parte di un duo chiamato “Soy Un Caballo”.
Abbiamo entrambi iniziato a fare musica all’età  di 15 anni. Soy Un Caballo è il nostro ultimo e più importante progetto, con il quale ci occupiamo sia di musica che di video.
Iniziammo a lavorare su canzoni e film quando mi ruppi una gamba (giocando a bandminton) , non mi sono potuto muovere per un mese e così ero costretto a rimanere casa.

Aureliè suona anche in altre 2 band : Raymondo e V.O (nei quali suono anche io).
Sono gruppi che fanno parte dell’etichetta Matamore Recordings.
Come vedete entrambi facciamo parte di band con il nome che finiscono con la lettera “O” (Raymondo ““ V.O. ““ Soy Un Caballo).

Per il primo album abbiamo avuto la possibilità  di lavorare con molti nostri amici che sono anche ottimi musicisti come Boris Gronemberger (cantante dei V.O. e batterista dei Raymondo), Cèdric Catus (chitarrista dei V.O. e Raymondo), Jesse D. Vernon (Morning Star, John Parish), Kate Stables (This Is The Kit), Delphine Bouhy (Parrondo), Sean O’Hagan (The High Llamas), Charlie Francis e Will Oldham meglio conosciuto come Bonnie “‘Prince’ Billy.
Significa molto per noi che questi musicisti si siano adoperati per le nostre canzoni.

Oltre a voi, ci sono diversi cantautori francofoni che negli ultimi anni sono riusciti a varcare i confini nazionali grazie alla propria musica. Penso soprattutto a Benjamin Biolay o ad una Coralie Clement”…Quali motivi vi hanno portato a sceglier di cantare ““ come loro – praticamente solo in francese ?
Il francese è la nostra lingua madre, ecco perchè abbiamo deciso di utilizzarla.
Vogliamo essere vicini alla nostra personalità  e non immaginare come saremmo stati se fossimo nati dall’altra parte dell’oceano.
Ma le nostre canzoni sono difficili da comprendere anche per chi parla francese.
Non proviamo a raccontare storie, ci piace semplicemente giocare con le parole e proviamo a curare più la poesia del senso.

“Les Heures Des Raison” , uscito qualche mese fa per la belga Matamore, è un album di delicata e chiaroscurale bellezza, un lavoro che a mio parere ha moltissime sfumature cinematografiche. Com’è nato? Da quanto tempo ci lavoravate? Immagino siate più che orgogliosi del risultato”…
Non mi piace la parola “orgogliosi”, mi suona come un qualcosa di forte, politico.
Siamo molto contenti di aver avuto la possibilità  di creare, realizzare, registrare, queste canzoni.
Sono più contento di aver pubblicato queste canzoni e di non averle lasciate solo sul mio computer, e di aver lavorato con ottimi musicisti.

Inoltre non passiamo molto tempo a riascoltare le nostre canzoni una volta che l’album è pronto.
Preferiamo pensare al futuro e non ritornare su quanto già  fatto per dire :”oh sono un genio” ….(scherzo…)

Nel pop zuccherino di pezzi come “Au Ralenti” ( il miglior pezzo del disco ) come in ballate umorali quali “Sous Les Papieres” è evidente l’amore sconfinato per la genialità  di Sean “‘O Hagan, deus ex machina dei gloriosi High Llamas che ha suonato diversi strumenti nel disco ed è l’autore del miraggio. Come siete venuti in contatto col mitico Sean?
Abbiamo mandato a Sean i nostri demo e gli abbiamo chiesto se voleva produrre le nostre canzoni. Gli sono piaciute molto, così abbiamo speso molto tempo per trovare un posto libero nella sua agenda fitta di impegni.
Finalmente abbiamo avuto la possibilità  di passare 10 giorni a Londra con Charlie e Sean.

Quello che abbiamo apprezzato è stato che lavorando su queste canzoni non abbiamo mai dovuto affrontare problemi ma ci siamo limitati a cercare soluzioni.
Le sessions erano sempre positive e mai del tipo : “”…questo non funziona, come possiamo fare per evitare che questa traccia suoni..”

Sean ascoltava le canzoni due volte e poi riferendosi a me e Aurèlie diceva cose del tipo : ” miei cari Caballo questa è ottima, dobbiamo solo aggiungere qualche wurlitzer e forse qualche vecchia drum machine e sarà  perfetta”
oppure “va bene se tagliamo questa sezione ? E’ troppo lunga, dovremmo modificarla!”
niente più di questo”….
Charlie e Sean sono ottimi ragazzi, lavorare con loro è stata una grande esperienza.
Spero di avere questa possibilità  ancora in futuro.

Altra gemma presente in “Les Heures Des Raison” è “Le Chambre”, un duetto – sempre in francese – con Will Oldham. Pur se appare singolare una collaborazione tra autori tanto diversi, il risultato è più che eccellente.
Grazie per i complimenti su “Le Chambre”.
Hai ragione Will ha una voce meravigliosa. Ci piace quando inglesi o americani cantano in francese : lo troviamo sexy.
Inoltre ci piace mantenere la tipica fragilità  che ha chiunque deve cantare in un’altra lingua.
L’idea di chiedere a Will e Jesse ti cantare in inglese è nata con l’idea di due persone che nonostante parlino la stessa lingua e abitino insieme trovano spesso difficile comunicare.
Quanto ognuno di noi vuole dire spesso risulta essere diverso da quanto alla fine riesce realmente ad esprimere. E spesso questo accade anche per quello che ognuno di noi dice e quanto le altre persone poi finiscono per capire.

Come si promuove a livello internazionale un gruppo come il vostro, ben distante dall’avere le disponibilità  delle Major e altrettanto lontano dalle luci della ribalta modaiola?
E’ un gran lavoro anche il semplice promuovere la band in Belgio!
Ma non è un problema. Facciamo musica e film, il meglio che possiamo fare è prendere le buone notizie come tali.
Sappiamo che la nostra musica non è molto popolare e che solo poche radio trasmettono le nostre canzoni.
E’ semplicemente un dato di fatto.

Siamo felici del nostro sito MySpace attraverso il quale abbiamo conosciuto ottime persone. Con MySpace, inoltre, abbiamo avuto la possibilità  di lavorare con la cantautrice Stephanie Dosen per la quale abbiamo fatto un video.

Speriamo solo di pubblicare il nostro disco anche in pochi altri paesi e guadagnare i soldi necessari per registrare il prossimo.
Inoltre, quest’anno, dovremmo registrare un DVD, al suo interno troverete un nostro corto-metraggio.

I vostri ascolti, presenti e passati. Presumo che High Llamas e Stereolab siano ai primissimi posti”…
Siamo entrambi grandi appassionati di High Llamas e Stereolab. In passato comunque abbiamo ascoltato un po’ di tutto : Tortoise, Berg Sans Nipple, Iron & Wine, Vladimir Cosma, Belle & Sebastian, Anthony Colman, John Zorn Massada, Bright Eyes, Electralane, Yo La Tengo, Song Of Baliey, This Is The Kit ….

Scorrendo le sezioni del vostro sito mi ha colpito particolarmente quella dedicata ai video ( “Regardez” ). Ci sono diversi filmati di una stessa storia, girati in modo oniricamente fragile e delicato, alla maniera di Michael Gondry e J.P.Jeunet tanto per capirci. Vorrei che ce ne parlaste più a fondo perchè, come dicevo prima, a mio avviso il legame tra l’immagine e la musica è molto stretto nei Soy Un Caballo.
Si, in passato abbiamo diretto video (anche promozionali, abbiamo curato il promo TV per il Dour Festival in Belgio). E’ una nostra passione. Come già  anticipato vorremmo realizzare un DVD con un cortometraggio che stiamo ultimando.

Avete in programma un tour europeo? Verrete anche in Italia?
Ci piacerebbe molto suonare in Italia. In passato ho fatto diversi shows nel vostro paese, ed è stato fantastico. Ma il nostro album per il momento non verrà  realizzato in Italia, così ci sono fievoli speranze perchè questo possa accadere. Ma non si sa ma”…

Da ultimo: perchè un nome come Soy Un Caballo?
Troppo personale.
No, scherzi a parte, è la storia di un principe che vuole salvare la sua principessa dalle tenebre e per trovarla nel miglior tempo possibile decide di trasformarsi in un essere metà  uomo metà  cavallo.

La figura del cavallo e’ stata usata molte volte nel “mondo del rock” e abbiamo pensato che unirla alla fragilità  della nostra musica sarebbe stato divertente.
Ma per essere onesti io e Aureliè non siamo grandi amanti dei cavalli!

Link:
Soy Un Caballo Official Site
Soy Un Caballo MySpace
Matamore Recordings Official Site

Mp3:
But Will Our Tears (from the album “Les Heures De Raison”)
Au Ralenti (from the album “Les Heures De Raison”)
La Biblioteque (from the album “Les Heures De Raison”)