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Saul Williams non è un cantante, almeno non solo.
Prima di tutto lui è un poeta, che ne so… Prendete Sanguineti, immaginatelo appena un poco meno geniale ma più politico, di origine africana ma nato a New York… Ecco, più o meno, lui è così come poeta. In più nel tempo libero fa l’attore (era il protagonista di “Slam”, vincitore del premio della giuria al Sundance e della Camera D’Or a Cannes nel 1998) e incide dischi. Anzi disconi.

Almeno fino ad ora. Questo è il suo terzo disco ufficiale. Negli altri lavori si faceva aiutare dal vate Rick Rubin e da altri schizzati e fantasiosi artisti come Dj Krush, Dj Spooky, Zack De La Rocha e Serj Tankian; mentre in quest’ultima fatica il prode Saul, oltre ad omaggiare David Bowie nel titolo, si vanta anche di essere prodotto da mister Nine Inch Nails Trent Reznor e di esser mixato da Alan Moulder un pilastro della scena alternative anni ’90, con produzioni che spaziano dagli Smashing Pumpkins ai Curve, dagli stessi NIN a Moby e gli U2. Inoltre “The Inevitable Rise And Liberation Of Niggy Tardust!” sfrutta lo stesso mezzo di distribuzione degli ultimi Radiohead: internet e nient’altro che internet. Anzi anche meglio di Yorke e soci: perchè il nostro Williams non chiede nulla per farci avere il suo disco, basta scaricare dal suo sito l’album e poi decidere se versare un contributo alla causa del nostro (cosa che spero facciate, dato che nessuno più di lui se lo merita).

Purtroppo sia Saul sia Trent non sembrano in gran spolvero:entrambi, piuttosto intenzionati a piacere ad una larga fascia di pubblico, confezionano un lavoro leggermente banalotto per quanto eccezionalmente studiato e rifinito. Sicuramente pezzi come “Black History Month” con il suo minimalismo electro magnificamente aggressivo, il crossover dub-nu metal “Convinct Colony” sono un’ottima partenza; ma il tutto viene rovinato dalla raffazzonata cover di “Sunday Bloody” Sunday.

“Tr(n)igger” sfoggia un bel sample dei Public Enemy ed è un bell’esempio postmoderno e citazionista di hip-hop impegnato, purtroppo fa più bella figura sulla carta che all’ascolto. Stesso discorso per “Break” e “Scared Money” (ottima base, ma interpretazione spesso poco ispirata): pezzi intelligenti e dal potenziale enorme, ma realizzati con poca creatività . Altrove Saul e soci si impegnano al massimo e sfornano piccoli capolavori come il soul cyber-punk di “Niggy Tardust”. Oppure giocano ad emulare le nuove leve elettroniche più promettenti, come nel dubstep alla Kode9 di “DNA” appena sporcato di funk. “WTF!” è esattamente quello che ci si poteva aspettare dalla collaborazione tra Williams e Reznor, un industrial-rap decadente e sommesso anche durante il battito più trascinante.
Il disco continua, dondolando tra poco felici intuizioni finto-alternative e grandi momenti di pathos metallico e post-apocalittico che immergono recital alla Gil Scott-Heron in acidi al silicio.

Il risultato non è pienamente apprezzabile, se “The Inevitable Rise And Liberation Of Niggy Tardust!” fosse durato la metà  ed avesse avuto meno inutile hype e presunzione sarebbe stato un capolavoro. Dispiace, ma così fa fatica ad entrare tra i migliori dischi di quest’anno. Comunque un ascolto dovuto ed altamente consigliato, soprattutto per chi non conosce l’autore e/o non è un appassionato seguace di musiche altre come hip-hop ed elettronica.

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The Inevitable Rise And Liberation Of Niggy Tardust! [ autoprodotto – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Kode9 & The Spaceape, Tricky, Dizzie Rascal, Mos Def
Rating:
1. Black History Month
2. Convict Colony
3. Tr(n)igger
4. Sunday Bloody Sunday
5. Break
6. NiggyTardust
7. DNA
8. WTF!
9. Scared Money
10. Raw
11. Skin Of A Drum
12. No One Ever Does
13. Banged And Blown Through
14. Raised To Be Lowered
15. The Ritual