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Nel nome di quello che vi è successo nel passato e dell’apatia che vi pervade stamattina, guardate nello specchio e osservate visi scazzati e pensieri mozzicati che cercano di scapparsene dalla finestra.

Dentro al nome che vi ha dato vostra madre vi trovate comodi ma neanche più di tanto. Vi serve un piccolo aiuto musicale per prepararvi, lavare quella faccia losca che vi portate dietro, uscire di casa e vivere. Ecco qua: i conigli ci sono e vi danno in pasto cose, vi suggeriscono cose. Rock orchestrale, spezzato, frenetico ma con moderazione. Pop-punk ruffiano e britannico fino al midollo, perciò, per tutti i fan di certi ambienti lo-fi americani, country, acustici e sperimentali….sorry mates. Qua è pragmatismo, melodia, al massimo un paio di violini, viole e brit pop. Stessa solfa che vi siete sorbiti nel corso degli ultimi 5 anzi, che dico, 35 anni, ma fidatevi……è una bella storia. Tutto quanto che viene direttamente dal Canada eppure sembra di stare a Leeds. Niente di originale eppure la Rough Trade riesce sempre a proporre il rock migliore proprio quando ti stavi quasi scordando di lei. Produzione graffiante, dal tiro veloce, british, che magari dopo un mese non te ne ricordi neanche più eppure sul momento, adesso, durante questi minuscoli secondi, sembra essere il centro del tuo mondo musicale. “Kids Don’t Know Shit” è fantastica e così adesso sembra questa mattina. Nel nome del tuo mondo artificiale.

Questa è l’avanguardia di un movimento che sta già  morendo eppure ogni tanto regala ancora fiammate interessanti. Gli Islands hanno la voglia di fare, l’orchestralità  e la bravura dei Muse ma la loro forza sta nel non farla mai esplodere o lamentarsi come se avesse il mal di pancia. Loro chiudono la loro psichedelia dentro un garage pop quasi distorto che strizza l’occhio a milioni di band (Razorlight, Pigeon Detectives, The Sunshine Underground eccetera…) e passeggia sotto braccio agli Stones. Mentre tutta l’Inghilterra parla di Crystal Castle, MGMT, Florence & The Machine, Foals e via dicendo noi conigli vi proponiamo “Arms Way” perchè, in un modo forse molto presuntuoso siamo sicuri che vi piacerà  tantissimo. Nel nome di quello che volete.

Amen.

Cover Album
Band Site
MySpace
Arm’s Way [ Rough Trade – 2008 ] – BUY HERE
Similar Artist: The Cribs, Babyshambles, Arctic Monkeys, Dirty Pretty Things
Rating:
1. The Arm Listen
2. Pieces of You
3. J’aime Vous Voire Quitter
4. Abominable Snow
5. Creeper
6. Kids Don’t Know Shit
7. Life In Jail
8. In the Rushes
9. We Swim
10. To a Bond
11. I Feel Evil Creeping In
12. Vertigo (If it’s a Crime)

ISLANDS su IndieForBunnies:

Recensione “RETURN TO THE SEA”