Con quell’aria da bravo ragazzo che ha appena dato un esame all’università , Jeremy Warmsley è il sogno neanche troppo nascosto di ogni madre che si rispetti. Il venticinquenne londinese giunge al suo secondo album nel giro di pochi anni e conferma gran parte delle aspettative nate col precedente “The Art Of Fiction”.
“How To Became” si presenta come un agglomerato di solidità  e nostalgia, un masso fatto di robuste dosi di ‘pop’ cantautorale, glassato con ricordi di vecchi dischi dei Beatles.

Rotolare tra le 12 canzoni dell’album è come andare a spasso in un caleidoscopio di attitudini e gusti differenti; c’è un’affinità  di spirito, ad esempio, tra le atmosfere di delicata sospensione tracciate dall’elettronica gentile dei Notwist ed un paio di canzoni di Warmsley, che non lesina tete-à -tete romantici con sintetizzatori e drum machine. E’ un abbaglio di breve durata prima di essere catapultati al centro di melodie beatlesiane di prima qualità , con una particolare devozione più a Paul McCartney che a John Lennon, specie nelle divertite “Turn Your Back” e “I Keep The City Burning”. Tutti fattori da non sottovalutare nell’affollato panorama odierno, pronto a propinare ogni genere di volgarità  sonora.

L’asciuttezza formale e l’equilibrio melodico sono punti forti di Jeremy, autore di una prova priva di sbavature, molto vicina per sentimento delle cose ai bozzetti agrodolci suonati da Sondre Lerche o da Badly Drown Boy, specie quando illumina il pianoforte rendendolo attore principale delle sue composizioni. L’alternanza tra acustico ed elettrico traghetta l’ascoltatore verso lidi di quiete autunnale, pur senza eccedere mai a derive emotive o a slanci prematuri di vitalità .
L’occhialuto londinese sa anche essere un interprete brioso ed a testimonianza di ciò tira fuori dal cilindro caramelle colorate e fiori di campo che profumano le note di “Dancing With The Enemy”.
Prodotto da Markus Dravs – già  al lavoro con Arcade Fire e Bjork – e dallo stesso Warmsley, il disco procede lineare la sua corsa nello stereo, predicando semplicità  e rigore, felice di sonorizzare la prossima pausa tè, baluardo necessario agli incalzanti rigori invernali.

Cover Album
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How We Became [Transgressive – 2008]
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Similar Artist: The Beatles, Badly Drawn Boy, Sondre Lerche, Sufjan Stevens
Rating:
1. Lose My Cool
2. Sins (I Try)
3. How We Became
4. 15 Broken Swords
5. Dancing With The Enemy
6. I Keep The City Burning
7. Turn Your Back
8. Waiting Room
9. Take Care
10. If He Breaks Your Heart
11. Pressure
12. Craneflies

JEREMY WARSMLEY su IndieForBunnies
Recensione “ART OF FICTION”