A praticamente dieci anni di distanza dal suo esordio sulla scena musicale col singolo bomba “Night Over Manaus”, divenuto poi caposaldo imprescindibile della cultura downbeat nonche’ spina dorsale di trilioni di compilations in serie sulla scia del “Cafe’ Del Mar”, il duo di Norimberga,al secolo Florian Seyberth e Peter Haider, torna alla ribalta con il terzo lavoro sulla lunga distanza.
Dopo “Satta” e “Dust My Brown”,senza buttare nella mischia un paio di mixati di pregio, ecco sbucare sul mercato il nuovo “Grains”.

Album composto da 9 tracce scintillanti come solo una domenica mattina d’estate sa essere, che ti cullano minuto dopo minuto e, prendendoti per mano, ti accompagnano in un mondo altro.
Fatto di delicatezza, di reminescenze folk cantautorali della California primi anni ’70 (non per niente vengono citati come fonti d’ispirazione Joni Mitchell, Neil Young, Jackson Browne e la famigerata Laurel Canyon generation), di amore libero e spensieratezza, di cornetti freschi e viaggi cosmici, di joints ben farciti e capelli al vento.
Niente economia di mercato, niente secondi fini, niente grettezza.
Oddio non vorrei sembrare banale,ma non lasciatevi ingannare dagli stratagemmi dialettici:questo risultato di invidiabile compostezza, poeticita’ e continuita’ stilistica sottende un incastro perfetto tra vecchio e nuovo che sia cifra compositiva,immaginario degli interpreti o tecnologia utilizzata.

Si spazia quindi dai brani che rieccheggiano le tematiche musicali care ai precedenti episodi discografici come “Kinder Ohne Strom”, “Tonschraube” e “Fuersatter”, a una gemma di puro soul come “Sign” che non sfigurerebbe affatto in un ideale catalogo definitivo Stax/Motown, per giunge infine ai quadretti di folk scheletrico, che io definirei ‘ornamentale’, che di nome fanno “Flickers” e “Grains”.
“…..And the winner is”…..sicuramente “Messengers” per plurimi motivi: vuoi che Rumer, la prima cantante/compositrice donna utilizzata dai Boozoo Bajou a memoria di critico, sia attualmente la protagonista principale del buzz in ambito nusoul in Terra d’Albione, vuoi che questa canzone, perche’ in definitiva proprio di questo si tratta, si presenti davvero bene.

Rasentando il connubio ottimale tra le atmosfere cinematiche al ralenti dei Nostri ed una nuova forma evoluta di blues esistenziale.
In definitiva impacchetterei questo “Grains”con un bell’adesivo in bianco e nero sulla confezione recante la scritta: Nessuna Rivoluzione Copernicana in atto,solo bella musica per pensare in quiete.
Sono esattamente sei giorni che questo cd rotea rumorosamente nel lettore del mio Powerbook e tanto basta a definirlo l’ideale colonna per tumulti interiori.

Cover Album
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Grains [ K7 – 2009 ]
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Similar Artist: Zero7, Tosca, Motown
Rating:
1. Flickers
2. Sign
3. Big Nicks
4. Same Sun
5. Grains
6. Fuersattel
7. Heavy On Me
8. Kinder Ohne Strom
9. Tonschraube
10. Messengers
11. Nebelkloster