I Taras Bul’ba sono un gruppo che seguo appassionatamente da almeno 4 anni. Avevo trovato la recensione del loro album “Incisione” (Wallace Records – 2004) in una qualche rivista che neanche ricordo e, dopo averlo ordinato in un negozio ed averlo aspettato per tre mesi, mi è arrivato. Una rivelazione. Quelle poche volte in cui vengo a contatto con un gruppo così capace ma anche così tanto sconosciuto ai più penso sempre che in Italia non serve avere nè talento nè tanto meno passione per la musica che si fa, quello che serve sono unicamente i contatti. La musica dei Taras Bul’ba è energia. Pezzi completamente strumentali con voci che provengono probabilmente da vecchi film o chissà  cos’altro, sospesi tra tensione buia e rabbia esplosiva.

Anche quest’ultimo lavoro rispecchia questo modo di comporre musica: pezzi strumentali contaminati da suoni estranei come registrazioni vocali, registrazioni ambientali, improvvisazioni di fiati in qualche traccia. Questa volta i brani si fanno forse un po’ più riflessivi e meno immediati, ma non mancano tratti di aggressività  e distorsione inaudite, anche se affiancate a sonorità  più spaziose e ricercate.

La musica dei Taras Bul’ba oscilla sempre tra calma inquietante ed esplosioni sonore, spesso con ritmiche non “‘convenzionali’ e un uso dei suoni di chitarra eccezionale. Dal vivo si nota infatti l’abilità  davvero al di fuori del comune di Andrea (chitarra) nel destreggiarsi tra la moltitudine di effetti: un lavoro tanto di piedi quanto di mani crea melodie e distorsioni a dir poco notevoli e inconsuete. La sezione ritmica (curiosamente composta da due omonimi Roberto al basso e batteria) invece crea alternativamente tempi dispari e ripetizioni che disorientano l’ascoltatore e parti con un impatto sonoro da brividi.

Il risultato è un lavoro, questo “Secrets Chimiques”, durevole nel tempo per la sua non immediatezza data dalla sovrapposizione di più livelli sonori, dalla natura strumentale, dalla distanza sinceramente ammirevole che prende dalle convenzionali melodie e tempi in 4/4.

Mi fa piacere poter presentare realtà  musicali di così alto livello, soprattutto se Italiane, proprio per dimostrare che a volte si cerca lontano ciò che si ha già  a portata di mano (o quasi).

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Secrets Chimiques [ Wallace – 2009 ]
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