Cosa attendersi dal primo disco di una band che ha debuttato live soltanto un anno fa? Forse poco e niente. Ma se ci mettiamo che nient’altro che la leggendaria label Sub Pop li ha convinti a pubblicare un disco sotto la loro ala protettiva poco tempo fa, le cose cambiano. E visto che alla Sub Pop non sono decisamente gli ultimi arrivati, le aspettative e la curiosità  salgono in maniera clamorosa.

Gli Obits sono quattro ragazzi di Brooklyn. Formazione tipo: due chitarre, basso e batteria. Rick Froberg (chitarra e voce) era il frontman degli Hot Snakes e ha militato in passato in un signor gruppo, dal nome Drive Like Jehu (se non li conoscete reperiteli in qualche modo!). Coordinate dei quattro: rock’n’roll e una capacità  compositiva davvero niente male. Ma non un rock’n’roll semplicemente diretto nella nostra faccia: anche quello, ma c’è molto altro. Basti pensare che tra gli ascolti dei quattro ci sono cose totalmente agli antipodi tra loro: dai Television ai Wipers, passando per 13th Floor Elevators e Neu!. E queste influenze si fanno sentire, eccome.

Si parte con il breve strumentale “Widow Of My Dreams”, per proseguire con uno dei pezzi migliori, “Pine On”, tra Stooges (una delle influenze più evidenti) e Buzzckocks. Ogni tanto, come accennato in precedenza, la band riserva sorprese che ascoltando il mood generale dell’album risultano inaspettate. Ad esempio “Two-Headed Coin”, dopo un inizio esuberante, reminiscente di un certo punk-rock fine ’70, si chiude con una coda psichedelica inaspettata che si coagula in modo eccellente con il resto. Degne di nota anche il simil post-punk di “Light Sweet Crude”, la cover di “Milk Cow Blues” (originale del bluesman Kokomo Arnold, riproposta qui in chiave Sub-Pop, con quelle chitarre sporche tra Melvins e Black Sabbath) e il melodico finale di “Back And Forth”.

Gli Obits non aggiungono molto a ciò che abbiamo già  ascoltato: d’altronde come dicono loro nella cartella stampa L’innovazione è sopravvalutata. Questo è solo rock’n’roll, fatto con gusto, stile, non ridondant. E soprattutto ci sono buone canzoni. Non saranno i Drive Like Jehu, ma valgono sicuramente un ascolto.

Cover Album
Band Site
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I Blame You [ Sub Pop – 2009 ]
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Similar Artist: Stooges, Hot Snakes, Wipers
Rating:
1. Widow of My Dreams
2. Pine On
3. Fake Kinkade
4. Two-Headed Coin
5. Run
6. I Blame You
7. Talking To The Dog
8. Light Sweet Crude
9. Lilies in the Street
10. SUD
11. Milk Cow Blues
12. Back And Forth