Avvertenza prima dell’uso.
Si legge Crystal Antlers, si pronuncia Mars Volta, o quasi!
Forse con un qualche piglio di attenzione in più tra le righe troverete, sepolto dalle cancellature, anche il nome degli At The Drive In“… per esempio.
Non suggerisce nulla alle vostre antenne questo riferimento ancestrale?
“Tentacles” al primo ascolto attento già  si rivela un disco ostico, dove i suoni non sono empatici e soprattutto riportano a zero gli aperitivi in compagnia degli amici sorridenti a chiacchierare di vacanze estive.

L’atmosfera generale delle composizioni è grezza, satura, debordante e praticamente priva di mezze misure.
La forma canzone è un vortice di rabbia compressa, la voce è urticante, la frustrazione palpabile come nella migliore scia post hardcore statunitense, calmierata qua e là  da tastiere soverchianti e dall’ immaginario retrò che ammiccherebbe al garage punk, ma da dietro sbarre possenti e camicie di forza.
La sensazione che ho avvertito, appena acceso il lettore cd, è stata di freddo improvviso, alienante, come se ascoltassi tre dischi in contemporanea dopo una notte di bagordi anfetaminici.
Avete mai sperimentato l’ascolto multiplo?

“Tentacles” annoda, infatti, parti sanguinanti figlie del John Zorn più bastardo, il lirismo “Back From The Grave” dei Fuzztones con Screamin’ Jay Hawkins alla voce ed il vintage stralunato alla Make Up. E te li sbatte in faccia, proprio nel giorno peggiore della tua ultima settimana di sussidio statale.
Come certi incubi allucinati di David Cronenberg.

Occhi cerchiati, faccia segnata senza ricordo alcuno, bocca acida, distorsioni visive mentre guidi a 220 km all’ora sulla tangenziale deserta di Zombietown, in compagnia di fantasmi del passato e treni dismessi.
Davvero.
Questo è un disco con le palle.
Fantasticamente disturbante.
Ansiogeno come il primo Lynch.
Visionario come Philip K. Dick.
Impattante come Henry Rollins.
Ed in un momento in cui le parrucche della Restaurazione dettano legge, fidatevi, questo è il rilievo più importante.

Certo, le 13 canzoni annotate nel retrocopertina rotolano discretamente bene, anche se con qualche ripetitività  evitabile, ma date un orecchio a “Swollen Sky” e a “Dust” con il loro retrogusto psichedelico e quelle accelerazioni free: forse la naturale evoluzione geneticamente modificata della triade di San Francisco?
Dal canto suo “Andrew” sembrerebbe un tentativo straordinario di dialogo tra il James Brown più agonistico ed un Nick Cave disintossicato da poco al bancone di un pub di Marte, “Time Erased” (in lizza per essere la mia song preferita dell’intero album), ha le ritmiche giuste al momento giusto, con quella sua marcetta pseudo tribale ed i cambi di tempo che ne fanno un tassello indispensabile per qualsiasi compilations indie dal pelo spesso.

Tra i numeri più respingenti sicuramente sono da calcolare “Your Spears” e “Tentacles”, unghiate monolitiche che alzano il dito medio a conformismo, classicità , al politicamente corretto dilagante ed a un comune criterio di ascoltabilità  generalizzata.
Tirando le somme finali, il lavoro del sestetto californiano è spasmodico nel tentativo di conciliare avanguardia e trasversalità , impeto espressivo e cifra artistica.
Qualche volta il connubio riesce, pur definendo un must have per scopritori di suoni alt-rock di confine, altre volte impantana ogni sforzo nell’autocelebrazione circolare come in “Several Tongues”,”Glacier” o “Vapor Trail”, brani inutili e riempitivi a mio personale scrupolo.
Dunque “Tentacles” non ci spiega nulla di troppo nuovo, se non un ridimensionamento a levare dei volumi degli amplificatori, riguardo al futuro dell’ universo alternative a stelle e strisce. Ognuna delle 13 bordate riportate nell’ ultima di copertina, ambisce a non essere relegata in un comodo sottofondo musicale, spintonando e sgomitando con ogni sotterfugio possibile, per destare per lo meno un’ attenzione sollecita..

Ribadisco: questa è musica per quei pochi che ritengono la schizofrenia un plus necessario.
Ah.
Attenti al cane. Questa volta morde.

Cover Album

Tentacles
[ Touch And Go– 2009 ]
Similar Artist: Mars Volta, At The Drive In, Make Up
Rating:
1. Painless Sleep
2. Dust
3. Time Erased
4. Andrew
5. Vapor Trail
6. Tentacles
7. Until the Sun Dies (Part One)
8. Memorized
9. Glacier
10. Foot of the Mountain
11. Your Spears
12. Swollen Sky
13. Several Tongues