In un mondo parallelo John Dwyer, frontman di Thee Oh Sees, sarebbe figlio di Courtney Love e Richard ‘Handsome Dick’ Manitoba, in seguito sicuramente verrebbe adottato dai Beach Boys a subirsi enormi dosi di “Good Vibrations per poi trovare fissa dimora nel tempio dei Sonics. Iniziò a suonare la chitarra in gruppi prevalentemente noise-rock, fin quando ,illuminato in un raro momento di razionalità , formò Thee Oh Sees, e questa è realtà . La band negli ultimi sei anni ha pubblicato la bellezza di sette album, una sorta di assuefazione verso la musica li accomuna a Anton Newcombe, entrambi, inoltre, si ispirano fortemente al decennio dei sixties, The Oh Sees sono strettamente influenzati da un garage-rock potente e distorto.
Guardando alle uscite precedenti si può dire che dopo un interminabile processo di crescità la band è arrivata al suono finale, quello che andavano inseguendo già da un bel po’: un rock sbilenco, un mix di riff ciondolanti alla Beach Boys che si sparpagliano su enormi tessiture di suono spesso, potente e al limite dell’ostentazione; le percussioni stabiliscono il ritmo quasi con prepotenze e le voci di John e di Brigid Dawson si rincorrono in interminabili duetti.
La band non si dirige in territori sconosciuti, piuttosto riesce a trovare le strade giuste per mixare un collage di suoni dall’aria familiare e riproporli con la giusta dose di personalità , senza mai avventurarsi in artifici gotici, anzi rimanendo incollata all’anima di un insano garage rock. John Dwyer è una capsula fuori di testa, una specie di Einstein in preda alla pazzia che riesce a racchiudere in un’unica formula il meglio del psych-pop di tutti i tempi, “”Help” sarebbe stato l’album che avrebbe ascoltato un Freud impazzito mentre testava su se stesso la cocaina, convinto di trarne benefici.
Credit Foto: Titouan Masse?