Il mio primo contatto con Mark ‘Magic Arm’ Rigelsford è avvenuto al concerto dei Camera Obscura. Quella sera toccava a lui aprire le danze, aiutato dalla tromba di Nigel Baillie e dalla tecnologia posticcia sotto le sue mani e i suoi piedi. Chitarra acustica a tracolla, tastiera e pedali per campionamenti vari davano l’idea di un piccolo one-man-band con molte idee e tanta voglia di raccontarsi, anche se ancora imperfetto nella riproposizione del suo repertorio. Molta simpatia, però, e una bellissima maglietta ‘I’m From Glasgow’, giusto per chiarire il suo background geografico.
Decisamente diversa la sua proposta sonora da quella del gruppo d’onore della serata. E se allora sembrava di avere a che fare con un novello Will Oldham, un po’ più tecnologico e capellone, un po’ meno affascinante e magro, adesso, passato più volte nello stereo il suo cd d’esordio, l’impressione si è fatta ancora una volta differente.

Il brano che apre il cd, “Widths And Heights”, primo singolo estratto dal disco d’esordio “Make Lists Do Something”, traccia subito le coordinate entro le quali l’intero lavoro si muoverà , un’elettronica intrisa nel pop d’autore e stemperata con eleganti inserti folk-acustici. Ritmi circolari che pagano da subito qualche riferimento evidente e azzeccato, quale i cori stralunati alla Beta Band e la sperimentazione lo-fi e fatta in casa dei primi lavori di Beck. E fin dall’inizio una grande attenzione alla costruzione di un suono moderno ma con solide radici nel migliore pop d’Albione.
Qualche tocco krauto nel pezzo successivo, “Bootsy Bootsy”, dove sembra di scorgere una teutonica allegria tanz-tanz divertita e irriverente, capace di non prendersi troppo sul serio. In tutto il disco, infatti,l’elemento che risalta sembra essere un desiderio di divertire e piacere, anche nei momenti più pacati, come la corale e solenne “Outdoor Games”, o agresti, come nello strumentale “The Coach House”, piccolo gioiello acustico da breve sogno ad occhi aperti.

Due cover strane e stranianti per certi versi. La rilettura di un blues di Leroy Carr, “Six Cold Feet In The Ground”, trasformato in un piccolo rave alla luce della luna in un bosco scozzese, aperto da una fisarmonica rubacuori e piano piano avvitato su un serrato ballo di tastiere e campionamenti. Stupendo, insomma. Completamente diversa l’altra, riproposizione di un hit di LCD Soundsystem, “Daft Punk Is Playing At My House”, già  allora funky elettronico che ironizzava una techno da esorcizzare ed umanizzare, ed ora trasformata in un divertito gioco da elettronica self-made, con cori, fischietti, piccoli campionamenti e inserti acustici.
Su tutto, la grande capacità  di Mark come polistrumentista, che suona, rielabora, campiona, canta e compone con buone capacità . Ne viene fuori un grande suono inglese, che trae le sue ispirazioni da cavalli di razza, come possono esserlo la compianta Beta Band dei primi album (con buona pace dei pur validi Alien, che dalle ceneri di quel gruppo sono discesi, con risultati interessanti ma ancora alterni ed incerti) e il magnifico Badly Drawn Boy, che, intanto e finalmente, sembra aver ripreso la strada di casa con l’uscita di un nuovo album molto interessante. Di quest’ultimo, sembra ancora mancare al nostro una misurata capacità  di lettura del mondo, musicale e non, affossata talvolta con troppo slancio sotto una ricchezza di trovate che a volte sembra eccessiva.

Certamente un buon inizio, e un valido concorrente per i nomi sopra citati, che dovrebbero rinverdire degnamente i vecchi fasti per mantenere posizioni e fama. Il nuovo pretendente sembra avere la spinta giusta e gli apprezzamenti che contano, primo fra tutti quello dei Grizzly Bear, e dalle esperienze dei tour come spalla a Beirut, Iron & Wine, James Yorkston e Camera Obscura arriveranno senz’altro nuove ottime proposte.

Make Lists Do Something
[ 101 Distribution – 2009]
Similar Artist: Beta Band, Badly Drawn Boy, Beck
Rating:
1. Widths & Heights
2. Bootsy Bootsy
3. Outdoor Games
4. Move Out
5. The Coach House
6. Getting The Way
7. Slates On A Roof
8. Six Cold Feet Of Ground
9. Rested Bones
10. Daft Punk Is Playing At My House
11. People Need Order
12. Sound Of The Night