Caro Tim,
un giorno mi piacerebbe tanto che mi spiegassi la differenza tra il pubblicare un disco e il pubblicare un singolo ogni due settimane (cinquantadue diviso due uguale ventisei, quindi ventisei canzoni) e poi raccogliere i suddetti singoli in (presumibilmente) due raccolte. Seriamente, qual è la differenza? Che dicendo faccio uscire un singolo ogni due settimane ti autoconvinci che i pezzi siano effettivamente tanto forti da essere singoli? No, perchè in questa prima raccolta da tredici pezzi, quelli forti sono”… ehm. Credo di aver appena toccato un tasto dolente.

Che cosa ti è successo? Tredici canzoni dalle melodie paraculo che si assomigliano tutte e sono in alcuni episodi supportate da sintetizzatori che con la tua band non c’entrano (e anche con l’impegno non c’entreranno mai) niente. Hai ripreso, con pochissima convinzione, da dove ti eri fermato con “Twilight Of The Innocents”, cercando di riportare in ogni pezzo un po’ del buono che c’era in “Polaris” (con l’esclusione di “Song Of Your Destre”, una versione più morbida di “Orpheus”), ultimo bel singolo di una band che, inspiegabilemente, amo tuttora follemente.

Hai abbandonato quel senso di incisività  e di efficace semplicità  che caratterizzava il tuo stile compositivo in favore di una composizione sicuramente più facile, in quanto si concretizza in canzoni mediocri e banali, e per niente ispirata. Ne ho avuto la prova al concerto venti giorni fa, dove per le canzoni nuove il pubblico aveva la stessa reazione che si ha durante la pubblicità  alla fine del primo tempo di un film: il nulla. Non è un caso che la canzone migliore di questa prima raccolta sia quella più corta, quella da due minuti e mezzo, “Command”, uno dei pochi pezzi in cui si riesce a percepire quel senso di urgenza e immediatezza che caratterizzava i vostri primi lavori.

Non fraintendermi, non è che mi aspettassi le canzoni della vita, non oserei mai spingermi tanto in là , ma qualcosa di più sì. A questo punto credo tu abbia due opzioni: la prima consiste nello smettere di pubblicare nuovi pezzi e dedicarti solo ai live che sono sempre strafighi; la seconda consiste nello scrivere un disco che faccia gridare al miracolo. Scegli tu e sappi che qualunque cosa tu scelga, resto sempre disponibile a sposarti. Disponibilità  immediata, ovviamente.
Tua affezionatissima,
Cristina

A-Z Vol.1
[ Atomic Heart – 2010 ]
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