Più che sulle canzoni l’ascoltatore dovrebbe concentrarsi sul mood generale del disco, che non si distanzia particolarmente dagli altri lavori di Ted Leo. Questo ragazzo, a dire il vero adesso un po’ cresciutello, ha sempre fatto un ottimo lavoro nell’ambito musicale, sia sulle stazioni radio newyorchesi sia come pronto fornitore di pezzi per soundtracks di serial tv.

Il singolo è “The Mighty Sparrow”, che dal primo all’ultimo movimento è in pieno stile romantigoliardico di Ted&Co.
Ritmi incalzanti che si protraggono per tutta l’ossatura dell’album fino ad arrivare ad una galoppante “Last Days”.

Postproduzione scarna o quasi assente, che nei pochi punti in cui è necessaria li fa assomigliare (addirittura) agli Alien Ant Farm.
Ma il tono generale è un felice easy-garage-rock fatto col cuore. Il collante sono i sentimenti di Ted. Molte tracce hanno la pretesa di essere ballads, e qualcuna ci riesce (“Ativan Eyes”). Qualche parallelismo con altre band statunitensi dell’attuale corrente si sentono, soprattutto con i The New Pornographers.

Se usassero la metà  degli strumenti e registrassero unicamente in degli scantinati, l’amico Ted e i suoi farmacisti sarebbero una versione disciplinata dei The Thermals. Ma i testi fremono della stessa genuina tensione, e “Bottled In Cork” è davvero una scarica pulsante di sincerità  sonora.
Un pregio di Ted è che la cupezza è sempre scalzata dalla carica che ne viene fuori. Il magore lascia il posto alla rabbia civilizzata.
“The Brutalist Bricks” è l’ennesimo esempio di come prendere lo ‘scazzo’ per il verso giusto.