Ci sono momenti in cui la musica e i suoi satelliti dovrebbero smettere di girare almeno per una cinquantina di minuti. Ossia dovrebbero lasciar respirare le orecchie oramai intasate di tanti assidui ascoltatori, troppo impegnati su inutili dischetti che vengono gettati nelle immondizie (virtuali enon) dopo pochi ascolti.

C’è appunto quel tempo che andrebbe obbligatoriamente dedicato all’ascolto di certi dischi, che per un verso o per l’altro riescono a smuoverci un qualcosa dentro o addirittura a stenderci al suolo. E questo accade quando uno come Greg Dulli pubblica il suo nuovo lavoro. Chiaramente, nel 2011, con i suoi Twilight Singers. Se facciamo finta che i Gutter Twins in coppia con l’amico Lanegan (anche qui presente nella semi – acustica “Be Invited”) non siano mai esistiti, quest’uomo non ha mai sbagliato un disco, o quantomeno non ha mai scritto un pezzo meno che interessante.

“Dynamite Steps” sembra rievocare, anzi rievoca, i fasti dello splendido “Blackberry Belle”, il loro miglior disco; nonchè uno dei più significativi del decennio appena trascorso. C’è sempre quell’anima Soul che dagli Afghan Whigs ad oggi ha sempre attraversato la musica di Greg: ritroviamo quelle chitarre che riescono ad essere corpose e al contempo brillanti, che spesso s’incontrano con il piano, col quale si apre l’ottima “Last Night In Town”. E vogliamo parlare della voce? Quella voce che più che un valore aggiunto rappresenta gran parte della forza emotiva di questi brani, con le loro melodie al limite dell’indecifrabile, che ti entrano in testa forse al decimo ascolto ma che poi non ti mollano più. Già , perchè al pingue Dulli poco importa delle tendenze del momento. E se ne fotte di brutto pure delle vendite, perchè con tutta probabilità  sa che chi lo ama lo seguirà  sempre e comunque. Ed è anche giusto così, forse; nonostante si stia parlando di uno che dovrebbe riempire gli stadi e i palasport, mentre invece pare ancora un nome per pochi appassionati.

Viene proprio da domandarsi come si faccia a non amare una persona che ti scrive una canzone come “On The Corner”, il cui crescendo prima del ritornello dovrebbe bastare a rendere la nuova fatica dei Twilight Singers degna di plauso. E come non citare “Waves” o la conclusiva, dilatata title ““ track (una nuova “Faded”?). è uscito forse un disco negli ultimi mesi che contenesse una “The Beginning To The End”? No.

Qualcuno forse starà  già  affermando che il gruppo in questione, specie il suo leader e guida, sia uno dei tanti residui degli anni Novanta. In tutta onestà , queste sono polemiche piuttosto sterili; soprattutto perchè se in questo momento dovessi consigliare ad un amico poco informato una nuova uscita capace di dargli una forte scossa, di rendergli migliore una brutta giornata o farlo piangere a calde lacrime, la mia scelta ricadrebbe su “Dynamite Steps”. Da ascoltare e senz’altro da amare.