Nomi bizzarri, originali e talvolta impronunciabili, il panorama musicale ne è pieno. Basti pensare ai !!!, ad esempio. Gli Yuck non fanno eccezione, tanto che il loro nome ricorda un singulto, o una delle onomatopee che leggevamo da bambini nelle strisce di Topolino e Pippo. Nonostante tutto però, questo quartetto di Londra ha le carte giuste per sfondare e lo dimostra con il suo primo album omonimo.

Gli Yuck nascono dalle ceneri degli indie pop Cajun Dance Party per volere di Max Bloom (chitarra/voce) e Daniel Blumberg (chitarra/voce). Cavalcando l’onda dell’hype il gruppo si è fatto sempre più conoscere all’interno del circuito indie britannico, tanto da suonare all’ATP show di Londra affianco ai Dinosaur Jr lo scorso maggio.

Gli Yuck attingono alle sonorità  più pop del new-wave anni ’80, al noise rock e al low-fi anni ’90, senza però farsi mancare l’uso di sonorità  graffianti tipico dell’alt rock. L’album difatti si apre con il duetto di basso e chitarre distorte di “Get Away”, dal ritmo accattivante e particolarmente coinvolgente. Sempre dello stesso impianto, caratterizzato da un cantato veloce e da un ruvido sottofondo musicale, sono brani come “the Wall”, “Holing Out” ed “Operation”. Qui l’uso massiccio di distorsori e chitarre rende particolarmente vivida la somiglianza ai Sonic Youth. Degno di nota il singolo “Georgia”, che tanto riecheggia di un indie-pop leggero strizzando l’occhio ai Cure di “Friday I’m in Love”, tanto da diventare uno dei pezzi più interessanti dell’album. Non mancano i brani più lenti e nostalgici, in cui le influenze alt rock e arrangiamenti febbricitanti lasciano il posto ad un suono delicato ed intimo, come in “Shook Down” e i coretti della ballata tweet “Suicide Policeman”, o la ballata indie dalle sonorità  surf “Suck”.

Una commistione di generi, un mix d’influenze (Pavement, Sonic Youth, Dinosaur Jr, Pixies, Belle & Sebastian per citarne alcuni) che compendiano in un debutto promettente, anche se ancora acerbo. Non ci resta dunque che attendere cosa abbia ancora in serbo la nuova onomatopea del mondo musicale.