Julie Ann Bee, aka Sea of Bees, ci presenta un lavoro che si slega dal modus operandi del resto della scena di cantautrici indie in circolazione. Gli arrangiamenti e la cura del suono proteggono l’intimità  dei pezzi, caratteristica consona a band con più menti femminili (Warpaint, Au Revoir Simone).

L’immersione all’interno del disco è lenta, la materia del disco lascia procedere l’ascoltatore lento nelle densità  del suono. “Skinnybone” senza vergogna si spegne con una tensione degna di “Kid A”. “In Songs for The Ravens” non c’è nulla che mi faccia pensare a Bat For Lashes, Joan as a Police Woman, Florence & The Machine, St.Vincent e via dicendo. E ciò è una nota di carattere. “Wizbot” è la migliore Patty Smith finalmente in HQ nel 2011. Il carattere analogico delle tracce è perfetto per accogliere la voce soave di Julie Ann nell’intreccio di country e folk melodico.

“Fyre” è un’ottima dimostrazione di come si può essere accattivanti e rudimentali non necessariamente copiando i Fleet Foxes. Molto coraggiosi gli azzardi metrici nelle strofe. Arrivati a metà  lavoro si attesta in modo assoluto che la proposta di un folk-elettrico è la chiara intenzione dietro il nome Sea of Bees. Senza scadere nella compromissione eccessivamente commerciale di KT Tunstall e Kings of Leon, l’opera si mantiene sempre su una qualità  molto alta, mai compromessa dal servilismo al facile ascolto, pur rimanendo accessibilissima.

La seconda metà  del lavoro è marcatamente più eterea, lasciando entrare l’elettronica in rilievo, minuziosamente allestita con cura pari alla trattamento di miniature e fregi su mobili antichi, degna dei Beach House.
Julie Ann Bee dimostra di avere un’incredibile intuito e capacità  di proporre sonorità  già  assodatamente gradibili ma non modo non scontato e prevedibilmente innocuo.
Negli stralci di ballads agrodolci può ricordarci una Feist disillusa, ma credo che la differenza generazionale sia pienamente percepibile.
Di “Songs for the Ravens” apprezzo molto la grinta perfettamente controllata e sfruttata in modo intelligente e dosato.

Tutto si arena con “Blind”, che da un dignitoso finale melanconico, con arrangiamento alla Fiona Apple e un cantato alla Cat Power.

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Songs For The Ravens
[ Crossbill – 2011 ]
Similar Artist: Patty Smith, Blitzen Trapper, Fiona Apple
Rating:

1. Gnomes
2. Skinnybone
3. Wizbot
4. Fyre
5. Marmalade
6. Willis
7. Won’t Be Long
8. Strikefoot
9. The Gold
10. Sidepain
11. Blind

Ascolta “Wizbot”