Dopo pochi giorni col mare sotto la finestra mi sono viziato, credevo di poter afferrare l’orizzonte con la mano e tenerlo lì a mio piacimento. Alla fine, tornato in città , mi sembrava che lo spicchio di panorama in lontananza, gentilmente offerto dal mio balcone, fosse lì per ricordarmi quanta distanza ci sia tra me e certe cose che amo. Bisognava quindi riempire le particelle d’aria con la musica giusta per un immediato riscatto e ci ho provato con i The Ladybug Transistor, che ricordavo essere un piacevole e colorato giardino pop in territori alt-country.
Sin dalle primissime note di “Clutching Stems” ho capito che le cose dalle parti della band newyorkese sono cambiate: pop brillante, fresco, perfettamente adatto con gli umori del momento, ma completamente diverso da ciò che mi aspettavo. Il disco è quanto di più vicino alla tradizione del raffinato pop britannico degli ultimi decenni, partendo dagli Smiths per finire con i Belle & Sebastian e i The Divine Comedy. Proprio da questi ultimi sembrano aver preso una certa attitudine all’arrangiamento elegante anche se un po’ meno complesso, mentre i passaggi acustici richiamano alla mente soluzioni proprie della creatura di Stuart Murdoch. I quasi trentacinque minuti del disco filano via agili col retrogusto dolce che lascerebbe un gelato assaporato al calar del sole vicino al mare. Un’estate meno piegata al facile ritornello zuccheroso e allo stesso tempo capace di definire i contorni di paesaggi che scaldano il cuore e rinfrescano la mente.
- Website
- MySpace
- BUY HERE
2. Light On The Narrow Gauge
3. Fallen And Falling
4. Ignore The Bell
5. Oh Cristina
6. Caught Don’t Walk
7. Breaking Up On The Beat
8. Into The Strait
9. Hey Jack I’m On Fire
10. Life Less True
Ascolta “Oh Cristina”