Dimlite
Grimm Reality

Sempre attenta ai nuovi talenti e sempre coerente nella propria proposta musicale, la benemerita etichetta californiana Stones Throw torna a sconquassare i vostri dispositivi d’ascolto e le vostre sinapsi: è uscito a fine 2011 infatti, presso la sub-label Now Again (come il suo predecessore, dopo gli esordi sotto il marchio Sonar Kollektiv), il nuovo lavoro di Dimlite, giovane svizzero noto all’anagrafe come Dimitri Grimm.

Dimlite produce una musica strana: qualcuno potrebbe parlare di hip-hop strumentale, qualcun altro potrebbe trovare collegamenti con il dubstep, altri ancora potrebbero ricordarsi del downtempo coloratissimo di Luke Vibert/Wagon Christ o immaginare un Madlib in fregola wonky, ma la realtà  è ancora più sfaccettata. Chiara è la matrice hip-hop (lavoro di cesello e sampling esperto), ma il risultato esula da qualsiasi forma di già  sentito: il lavoro si apre con la schizofrenia solare di “You Very Rich Believer” e prosegue dimostrando un sapiente eclettismo ed evitando momenti meno ispirati. “Pour Some Blood, We Got This” trasporta l’ascoltatore nell’oscurità  più stonata e divertita, “Blur, Blur, Blur, Blur” alza i ritmi per una corsetta funky, mentre “Healing A Random Tirant” sembra una jam di psichedelia nerissima (Sly & The Family Stone meet DJ Shadow dietro il mixer).

Mai l’avanguardia elettronica è stata coinvolgente come in “New, Better Pain”, ma sorpresa più grande è la lunga coda kraut di “Through The Grimms/Stars Down”.
La cascata di beat psicotici che caratterizza invece il singolo “Fridge Note” è sicuramente uno degli apici di un album meravigliosamente denso di idee.
“Grimm Reality” è un lavoro inclassificabile ed indefinibile, capace contemporaneamente di spiazzare e conquistare chiunque si dedichi all’ascolto.