Nonostante sottovalutare un disco sia spesso un errore, in esso è possibile riconoscerne il lato positivo quando l’album si riveli una vera e propria inebriante sorpresa per l’ascoltatore. Questo è quanto è accaduto quando mi sono approcciata al debutto degli Yes Daddy Yes: quello che credevo sarebbe stato un power pop orecchiabile e nel suo piccolo “facile”, magari arricchito con qualche accenno noise alla Wavves, si è rivelato un gioco di suoni e melodie completamente dissonanti, in grado di spaziare da un garage punk feroce al più blando pop italiano, mantenendo la propria integrità  grazie a testi che si basano su quello che in Italia riusciamo a fare meglio: poesia urbana.

Per quanto non risulti musicale, la nostra lingua ha un vocabolario così ricco, così variegato nei registri, che anche solo la meastria nel giocare con essi rende un testo denso nel significato, ancora di più quando è accompagnato da melodie che vanno da indietronica al twee pop (“Seppelisci il mio Osso”, “Padrone Mio”, “In Esilio”).

In “Senza Religione” sono presenti inoltre richiami ad un rock sanguigno, che amo definire “‘pulp’, perchè mi ricorda le atmosfere Tarantiniane alla Nancy Sinatra e la sua “These Boots are Made for Walkin'” (“Faremo Fuoco intorno”). Il rock più grezzo e torbido, che nel suo retrogusto punk tocca delle punte di chitarra e basso garage accompagnate da batteria tuonante, ritorna in brani quali “A Caccia di Iene”, “Farsi il Karate” e la strumentale “Kyselac”, mentre il power pop italiano alla il Cane o Marco Notari riemerge nei synth di “Cultural Crash”, in grado di sfociare in pop punk (“Chirurgo”). Interessante poi l’accenno baroque pop dato da arpeggi, un tocco country e sonorità  elettroniche in “My Memory”, il tutto sempre condito da testi impliciti, subdoli ma a modo loro d’effetto: “The souls of birds / banging on the windows / who gets the carbon first / and this could be a town”.

A cavallo tra il pop, punk e testi da avanguardia poetica degli anni Venti, Yes Daddy Yes sono sicuramente uno dei più interessanti protagonisti del panorama underground del rock alternativo italiano. Da tenere d’occhio.

  • BUY HERE
Senza Religione
[ Urtovox – 2012 ]
Similar Artist:
Rating:
1. Padrone mio
2. Seppellisci il mio osso
3. Senza religione
4. Faremo fuoco intorno
5. Peyote
6. In esilio
7. A caccia di iene
8. Chirurgo
9. Cultural crash
10. Yselac
11. Farsi il karate
12. My memory
13. Il testimone