MUSICA

E’, ovviamente, l’unica ragione per andare al Coachella. Il folklore (post)hipster lo si può trovare anche altrove. Nel deserto puoi andarci in vacanza. La lineup di quest’anno era francamente impossibile da battere. E Hope Sandoval che canta “Fade Into You” quando è buio ormai da un pezzo, in quella che è la sua terra, e tu pensavi che non saresti mai riuscita a sentire i Mazzy Star dal vivo, rende chiaro che. La musica è l’unico vero motivo per cui vai al Coachella.

Mazzy Star – Fade In To You @ Coachella 2012:

COSTI

Arrivare a Indio, fosse anche aprile, costa. Tanto. Ma se credete nei debiti e nelle cambiali sappiate che con mille euro in totale ve la cavate campeggiando. E il Coachella è l’unico festival attualmente in vita per cui vale la pena vendere il sangue, se trovate qualcuno che ve lo compra.

LOGISTICA

Spietatamente efficiente di giorno, quando devi entrare, e spietatamente simile a ‘Giochi Senza Frontiere’ (ma senza la possibilità  di giocarti il fil rouge) quando devi uscire e non vedi assolutamente dove stai mettendo i piedi e ti costringono a fare giri di campo a vuoto. La navetta che ti riporta in albergo è obbligata a viaggiare con la radio accesa. Dopo tre giorni, sai i pezzi di Rapture e The Weekend a manetta.

The Rapture – How Deep Is Your Love @ Coachella 2012:

SICUREZZA

Ispezioni corporali che neanche in 24, per scopi puramente formali. Perchè come ha urlato bene un ragazzo dopo aver passato il secondo test: Sono pieno di droghe dalla testa ai piedi, e non era il solo. Un coetaneo vestito da ranger, che come lavoro presumibilmente fa il ranger, ha alzato in pollici in segno di approvazione. Ho assistito a un solo arresto durante il set degli M83. Le cause dell’arresto continuavano a ballare, felici, alle mie spalle.

BOOZE

Si può bere solo in aree protette, abbastanza larghe da fugare il sospetto di essere braccati in un recinto. Per entrare devi dimostrare di avere più di 21 anni. Le aree protette sono piene di sedicenni sbronze lo stesso (molto civili: le ho viste vomitare nel bidone della differenziata). Niente sciatteria da mojito: solo birre a margaritas.

PERCENTUALE DI SUBUMANI CON IL GLOW STICK

3-4% (se consideri solo il glow stick e non la subumanità  allora praticamente tutti). Non si sono mai mossi dal terzo tendone, il Sahara. Quello dove hanno suonato David Guetta e Calvin Harris, per intenderci. Nè più nè meno come quando ai concerti dei Marlene Kuntz certa gente urlava “Dentro Marylin” solo per mettere in imbarazzo la band, il terzo tendone era pieno di ragazzi che urlavano Skrillex, Skrillex durante il set di chiunque.

IL BELLO DEI RADIOHEAD

La scaletta, i pezzi nuovi, l’elettroliquidificazione definitiva. Il fatto che per una volta, tutti e novantamila, eravamo sotto lo stesso palco.

Radiohead – Paranoid Android @ Coachella 2012:

IL BRUTTO DEI RADIOHEAD

L’insopportabile inedita confidenza di Thom Yorke con il suo corpo.

ATTENTION WHORE

St. Vincent, M83

St.Vincent – She is Beyond Good and Evil (Pop Group cover) @ Coachella 2012

BIG IN AMERICA

Wu Lyf. Sul serio.

Wu Lyf – Lyf (Pop Group cover) @ Coachella 2012

YO

Snoop Dog e Dr.Dre. I veri credenti nella folla erano più entusiasti del rapper bianco di Detroit che dell’ologramma di Tupac. Il set più divertente del festival. .

Snoop Dog, Dr. Dre, Tupac (Hologram) @ Coachella 2012

HYPE CHE NON ERA (SOLO) HYPE

Azealia Banks. C’è un po’ di tutto: le Salt N Pepa, l’istituto artistico , i bassi tamarri. Ma questa strana rapper che dice di dovere tutto a Paul Banks e non ha ancora neanche un disco all’attivo, che ha fatto il pienone alle tre di pomeriggio, farà  masticare chiodi a Nicki Minaj. E ci sta simpatica per questo.

Azealia Banks – 1991 @ Coachella 2012:

IL TRAMONTO MIGLIORE

Andrew Bird, The Weekend

Andrew Bird – Danse Caribe @ Coachella 2012:

IL POST TRAMONTO

Mazzy Star e Jeff Magnum sull’Outdoor Stage

Jeff Mangum – In the Aeroplane Over the Sea @ Coachella 2012:

THIS IS REALLY HAPPENING, HAPPENING

Il marsupio. I calzini alti al polpaccio. Le New Balance.

GENTE CHE HO VISTO CRESCERE

Uno straordinario Justin Vernon.

Bon Iver – Minnesota, WI, @ Coachella 2012:

NON HO L’ETA’

Un dj francese che remixa ‘Mr.Brigthside’ e tu da lontano vedi questi quindicenni che scuotono la testa a occhi chiusi e ti ricordi di quando era uscito il singolo, ed eri sulla East Coast, e tutti parlavano dei Killers senza vergogna. Questi quindicenni che si muovono come sott’acqua e non sono veri indie, non sono falsi indie, e non sanno dov’è il problema, e il problema non è mai esistito.

LA RIVELAZIONE

Parli con lui, il trentenne con il poster di Old School in camera, la bandana in fronte, l’uomo che si fa le foto con le cannucce nel naso a Tijuana. E ti dice che in sei anni di Coachella non ha mai visto scoppiare una rissa. Che ha visto gli Arcade Fire debuttare su un palco piccolissimo fino a diventare headliner l’anno scorso. Che il Coachella è il classico posto in cui non hai paura di stare da solo, e dove puoi scegliere di non stare da solo. Quando gli chiedi qual è stata l’edizione più bella ti sorride e ti dice: Tutte, ovviamente. E chi sono io per chiederlo

L’INQUIETUDINE

Quando i Radiohead suonano “The Gloaming” e Yorke parla di ombre blu e rosse

Radiohead – The Gloaming @ Coachella 2012:

LA STUPIDA FELICITA’

“Midnight City”.

M83 – Midnight City @ Coachella 2012:

IL GIORNO PIU’ TRISTE

Quando alla fine di tutto un pazzo urla Coachella mettendosi le mani attorno alla bocca e noi urliamo di riflesso per un minuto intero in una bizzarra reazione adrenalinico-militare. Quando due ragazzini si salutano con una pacca sulla spalla e si dicono che si rivedranno l’anno prossimo.