Dopo un paio di buonissimi album e una manciata di ottimi ep, l’olandese I Am Oak arriva al traguardo del terzo album: questo nuovo “Nowhere or Tammensaari” è pubblicato dalla conterranea Snowstar Records e contiene dodici tracce per un totale di circa quaranta minuti di musica.
Le coordinate su cui si muove il cantautore europeo sono simili rispetto al passato, anche se la sua proposta (sempre debitrice di alcuni nomi importanti, Arthur Russell e Nick Drake su tutti) questa volta appare certamente più matura, ma contemporaneamente meno personale: la vocalità eterea che da sempre contraddistingue Thjis Kujiken si adagia su composizioni più stratificate e complesse rispetto ai lavori precedenti, si può riscontrare anche un minor utilizzo di soluzioni elettroniche in favore di un sound più vicino al rock.
Sin dall’iniziale “Famine” assistiamo al lento srotolarsi di canzoni folk, delicate frecce dirette al cuore dell’ascoltatore: sulla falsariga della opening-track si muovono anche “Boulders” e “Palpable”, sempre in bilico su tentazioni post-rock mai completamente abbracciate. “Grown” è un perfetto abbozzo intimista, al pari di “Roam”; mentre altrove si manifesta l’importanza della backing band come mai in precedenza (il sound corposo di “Marrow” e “Reins”, la psichedelia avvolgente in “Cluster”, la forte caratterizzazione geografica nel nordico duetto “Vares Varas”).
Chiudono l’album gli elegiaci cinque minuti abbondanti di “Everything in Waves”.
Complice l’impressione che non tutto sia definitivamente a fuoco (e pure una leggera monotonia) l’album non fa gridare al miracolo, ma rimane comunque la preziosa testimonianza di un cantautore giovane ma già sicuro nel procedere per la proprio strada.
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2. Grown
3. Boulders
4. Palpable
5. Roam
6. Drooom
7. Marrow
8. Cluster
9. I Am Forest
10. Reins
11. Vares Varas
12. Everything in Waves