John Bennet è un bambino solo e impopolare, la notte di natale riceve in regalo un orsacchiotto di peluche surrogato di un amico che ha sempre desiderato e tale è la forza del bimbo che il suo confidente di pezza possa parlare che il miracolo avviene e l’orso prende vita divenendo anche una celebrità  dell’epoca. Trent’anni dopo i due sono ancora amici inseparabili, coinquilini dediti all’alcool, marijuana e telefilm anni 80 ma questo stile di vita scellerato e immaturo mette a repentaglio la relazione che John da qualche tempo ha instaurato con la splendida Lori.
La sua girlfriend arriverà  a porlo dinanzi ad un ultimatum terribile: abbandonare il suo teddy bear e crescere, oppure rinunciare per sempre a lei e il loro futuro insieme.

Seth MacFarlane è il celebre autore di serie d’animazione cult come “I Griffin”, “American dad” e “The Cleveland show” che con Matt Groening con i suoi “Simpons” e Trey Parker con l’iconosclasta “South Park” prima di lui hanno rivoluzionato la cultura televisiva, soverchiandone i clichè , spazzando via le convenzioni ed abbattendo molti tabù all’insegna del politicamente scorretto.
Ora effettua il grande passo sul grande schermo con una sceneggiatura originale che mantiene il suo caratteristico stile feroce e ricco di trovate volgari e geniali seppur innestandosi all’interno di una narrazione estesa che a tratti reprime questa verve dissacrante per piegarsi alle logiche narrative hollywoodiane.
Ed è proprio qui che la pellicola paga dazio.

Infatti se da un lato abbiamo una prima parte esplosiva, piena di gag incalzanti e con un ritmo sostenuto, grazie soprattutto alla la capacità  dell’insolito duo Mark Wahlberg/Ted (la cui voce originale è proprio di MacFarlane) di affiatamento ed empatia considerevoli. Dall’altro lato invece fa’ da contraltare una seconda parte lenta e farraginosa, che s’inceppa tra i meccanismi arrugginiti della rom-com perdendo e sfilacciando spesso i fili della vicenda che sino ad allora si era rivelata scoppiettante e profondamente scorretta, finendo per procedere verso binari buonistici tipici da happy ending come se la produzione avesse calcato la mano e costretto la sceneggiatura a imbarcarsi verso i lidi sicuri del lieto fine.

Detto questo c’è da dire che la commedia ha molte frecce al suo arco ed in tempi magri per il genere (per intenderci è il genere di film che i padri della commedia scorretta, i fratelly Farrelly non faranno mai più) la creatura di MacFarlane – che ha spopolato al box office americano in estate e si è difesa egregiamente anche da noi – è una gradita sorpresa, oltrechè un memorabilia e un tributo alla cultura pop anni 80 (nintendo, star wars, flash gordon)che rinverdisce una formula narrativa stanca e abusata che sembrava al capolinea donandogli un nuovo slancio e ulteriori possibilità  narrative che accogliamo come manna dal cielo in attesa di una seconda prova più coraggiosa, cattiva e robusta
Nel frattempo attenderemo la notte dei prossimi oscar che sarà  diretta e presentata da lui e sarà  l’ennesimo banco di prova nonchè una ghiotta occasione di prestigio dinanzi al grande pubblico da dissacrare con il suo umorismo cattivo, sferzante ed intelligente.

Rating:

Regia: Seth MacFarlane
Produzione: Universal Pictures
Sceneggiatura: Seth MacFarlane, Alec Sulkin, Wellesley Wald
Fotografia: Michael Barrett
Montaggio: Jeff Freeman
Scenografie: Stephen J. Lineweaver
Musiche: Walter Murphy
Con: Mark Wahlberg, Mila Kunis, Seth MacFarlane, Giovanni Ribisi
Durata: 106′

“Ted” Il Trailer