Tante cose nella vita sono come dei “ritorni a casa”, non importa se materiali o semplicemente vivi nell’ideale di una sensazione. Sentirsi a casa lontani da casa è una costante degli animi inquieti, cosa che accade anche nella musica. Ad ogni giro di un nuovo disco nel lettore c’è la possibilità  di ritrovarsi nell’intimità  di un sentimento dolce, di sentirsi confortati da qualcosa che, seppur nuova ,è apparentemente conosciuta. Lo stesso conforto che ho sentito appena dopo aver incrociato le prime note di “Arnaut”, secondo lavoro autoprodotto degli italiani Angus Mc Og. Precisazione, quest’ultima, necessaria perchè nelle dieci canzoni in scaletta di bel paese npon c’è niente. Al cantato in inglese si accompagna un afflato folk pop molto vicino a certe produzioni a stelle e strisce più blasonate.

I riferimenti principali sono negli ultimi Decemberists, negli Iron & Wine e nel pop agrodolce di band come The Avett Brothers. Da qui la sensazione piacevole di ritrovarsi al caldo sotto le coperte in una fredda domenica invernale con una bella tazza di tè caldo tra le mani. Un immaginario sicuramente banale e molto inflazionato, ma inevitabilmente confortante. Ai tre ragazzi il gusto della melodia non manca, sembrano trovarsi comodi tra le trame acustiche di un lavoro arricchito talvolta da archi, tromba e pianoforte. Ci piace pensare, e non è certo un difetto, che sarebbe perfetto per accompagnare le vicende di qualche serie tv per teenagers (ma non troppo) à  la Dawson’s Creek. D’altro canto, quanti di noi hanno visto certe cose in tv in età  ben più adulta delle vicende che raccontavano?

Non tutte le strade conducono ad un vicolo cieco, alcune di esse girano in tondo e ci riportano al punto di partenza. Spesso non è un male, è solo la necessità  di un ritorno a casa, tra le proprie cose lontani da quello che ha creato le distanze attorno a noi. Dischi come questo sono una panacea per questi piccoli malumori, nonostante non cambiaranno l’inclinazione dell’asse terrestre e la nostra cinica visione del mondo. Ammorbidiranno i nostri giorni e ci accarezzeranno sul finire della sera. Il tanto che basterà  per farci dormire sonni tranquilli.

  • Website
  • BUY HERE
Arnaut
[ autoprodotto – 2013 ]
Similar Artist: Decemberists, The Avett Brothers, Iron & Wine

Rating:

1. Siddharta
2. Fisher King (on the 7.40 train)
3. Beyond Ancona Harbour
4. Chaos is Busy
5. Wasted
6. Jonah
7. The fire sermon
8. Never Again
9. The coal song
10. The morning tale