Ragazzini che si divertono (a suonare insieme). è strano, ma è quanto mi viene in mente ascoltando “Sun” dei Flamingods: questi ragazzi si stanno proprio divertendo, suonano per il gusto di farlo, che tanto sono già  abbastanza cool e popolari da sè, per cui è piuttosto ovvio che se decidono di prendere i souvenir delle vacanze (loro? dei loro genitori? non importa) nel Sud Est asiatico o quelle arpe giapponesi, tipo la (lo? il? chi indovina l’articolo giusto vince una bambolina) Taishōgoto e mettersi a suonarle, beh, allora certo che esce un bel disco. Troppo carini per sbagliare, insomma ““ e tutto abbastanza edulcorato per impedire che si sbagli del tutto, nel senso che si rischia talmente poco in “Sun”, che è il risultato finale è per forza piacevole. Più o meno un disco che potete lasciar suonare mentre fate qualcos’altro, qualsiasi altra cosa ““ il che non è propriamente un pregio (è un disco che non chiede attenzione), ma tutto sommato, forse va pure bene così.

Se animalcollective fosse un aggettivo questo recensione sarebbe il posto in cui spenderlo. I Flamingods invece un aggettivo non lo diventeranno mai, ma forse a loro neanche interessa. In 41 minuti suonano come se fossero i figli dei Maya (“Oh Maya”) e degli Aztechi (“Quesso”, “Xipe Totec”) e seguaci di una religione giapponnese qualsiasi (“Kinich Ahau”), come se avessero ricevuto la chiamata mentre scalavano un tempio in Messico (ma del Messico probabilmente conoscono meglio alcolici e luoghi di perdizione under age che i luoghi sacri) o in una foresta orientale, forse sono su una calda spiaggia del Pacifico (“Cacao”): come se le cose fossero più o meno le stesse, qua o là  i simboli non hanno peso. Come se indossarli si riducesse alla questione su qual è il trend dominante a Topshop questo mese: est o ovest? Ma gli indiani di cui indosso le effigi sono d’America o del subcontinente asiatico? I termini del discorso sono questi, poco più.

Però. Però in tutto questo “Sun” è un disco molto piacevole, e più o meno diverso da tante cose che si ascoltano: riconosciamoglielo e che vadano in pace. I Flamingods sono cinque ragazzi con abbastanza gusto e ritmo per tirare fuori qualcosa che messo al momento giusto troveremo appropriatissimo, che scambieremo per la traccia mancante di un disco che non ricordiamo degli Animal Collective (tra parentesi, i Flamingods sono diventati i Flamingods da una session prodotta all’ATP degli AC, grazie per l’ovvia paternità , stavamo in pensiero), che insomma ci fa anche voglia e piacere ascoltare.

Escono con la Art is Hard: ma qui è tutto facile, facilissimo.

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Sun
[ Art is Hard – 2013 ]
Similar Artist: Animal Collective, Hear Hums
Rating:
1. Ho Ayam
2. Sun
3. Kinich Ahau
4. Cacao
5. Quesso
6. Mountain Hut
7. Yama Yama / Jam Sandwich
8. Cimbala
9. Taishōgoto
10. If You Can Walk
11. Papaya
12. Xipe Totec
13. Oh Maya 04:16