Oceani di grigiore quelli che passano ““ trafiggono ““ l’indie d’oltre Manica? Tutto decade se ci si sintonizza sul nuovo disco di Spectrals che poi non è altro che il pimpante heroes alternative che vive per Alex Turner e Daniel Johnston e che si chiama Louis Jones, un contesto generale musicale lievitato dallo stato nerd a farfalla vera e propria, libera e “grande da fare le cose in grande”. Prodotto dal resto della ex-band in cui Louis militava, “Sob Story” ha il compito e l’ambizione di delegare raggi di sole sonici sopra la prossima estate (se arriverà ), un bel beat-brit inglese al 100% che allunga il jack laggiù nell’America degli ostelli giovanili dell’East Coast, un lungo sguardo elettrico e poetico ballabile, spesso adagiato su espressionismi impalpabilmente Bowieani “Milky way”, Limousine” o addirittura Bolaniani “A hearbeat behind”, “Keep your magic out of my house” ma sempre e comunque alla larga da quelle inzuppate litanie allo sciroppo di mirtilli che si incrociano tra le esuberanti paratie last minute underground.
Arriva dallo Yorkshire, e con lui una certa animosità riflessiva che prende il verso giusto e va a sedersi anche tra un pop rifinito e quella determinazione ““ tutta inglese ““ di adoperare l’attitudine di spiegare “la propria musica” come un racconto, un contempo profondamente umano che si nutre di melodia andante e attimi di pensieri laterali, ma mischiati in un shaker piacevolissimo e “balneare” che non rischia minimamente di far annoiare nessuno, tutt’altro. Dodici brani per una ambientazione colorata e sbarazzina nel senso compiuto della leggerezza intelligente che modula, infinocchia e finisce applaudita, e senza tralasciare quella fisicità rubiconda tipica di chi fa musica per incarnare un benessere anche fisico, anche questo fa parte di quello che desidera il pubblico degli ascolti, poi prendiamo a caso la ballata tremolante sul filo folkly “Karaoke”, il blues liquido come una pozzanghera di bellezza “Friend zone” o la leggera ventata da highway no limits sui crinali della Route 66 “In a bad way”, e sapremo dirci a stretto giro quant’è facile poi “sorprendersi al quadrato” con la semplicità delle poche cose.
2. A Heartbeat behind
3. Karaoke
4. Sob story
5. Milky way
6. Friend zone
7. Limousine
8. Something to cry out
9. Blue whatever
10. Keep your magic out of my house
11. Gentle
12. In a bad way