“War Tales” è il nuovo lavoro di Threelakes (Luca Righi) per la prima volta accompagnato da i Flatland Eagles, uscito il mese scorso: 10 tracce di soft folk da Mantova e da quelle terre piatte che danno il nome al seguito di musicisti che Luca ha invitato a suonare nel suo nuovo disco (Andrea Sologni, Raffaele Marchetti, Lorenzo Cattalani, Marco Chiussi, Paolo Polacchini); sono i suoi cavalieri dell’apocalisse, le sue aquile delle pianure. Passato da un’avventura solista, che ha prodotto la grammatica minima di un lavoro come “Four Days EP”, a una formazione allargata che gli consente di esprimere a pieno un lavoro come questo, Threelakes ci racconta delle guerre, di quelle che scoppiano lontano e di quelle tra i consanguinei, dei fronti in cui si schierano gli eserciti nemici, del fatto che le trincee a volte non sono altro che le pareti divisorie, i portoni di quella che una volta chiamavi solo casa.

I said to Hank Williams: how lonely does it get? è una citazione da Leonard Cohen che mi è tornata in mente mentre ascoltavo questo album ““ una frase che uso spesso e che un pezzo come “The lonesome death of Mr.Hank Williams” (ottimo) mi autorizza a riprendere qua ““ e ho pensato al fatto che a volte non c’è niente di nuovo da raccontare, che siamo sempre nello stesso punto, che parlare di guerre come metafore è un po’ come fare una rima banale, ma che allo stesso tempo spesso non c’è nient’altro di cui importi scrivere. How lonely does it get? Dischi di questo tipo continueranno a uscire, si continuerà  ad essere so lonely, so sad, fino a quando? Hank Williams hasn’t answered yet dice Cohen, e probabilmente non importa, perchè ci sarà  sempre bisogno di qualcuno che ci racconti quello che già  sappiamo, che certi saluti hanno solo la forma degli addii, ma che non lo sono, che casa è un posto di cui abbiamo solo nostalgia, che possiamo piegare la storia dei libri alla nostra biografia. I Threelakes & Flatland Eagles lo fanno e lo fanno bene ““ e il fatto che dica che di dischi così io ne ho ascoltati non diminuisce in nessun modo il fatto che di dischi così ne abbiamo ancora bisogno, che da tracce come “To do” forse non saremo mai annoiati.

Quando ho sentito questo disco per la prima volta mi sono detta che non sembrava registrato in Italia, che se Luca Righi ha delle influenze, quelle non parlano la nostra lingua, però mi è sembrato riduttivo, perchè sento che certi prelievi musicali sono personali, niente appropriazioni di immaginari sconosciuti. Mi sono chiesta una cosa allora: e se la forma delle terre avesse a che fare con la musica che vi viene prodotta? La nebbia delle pianure, il panorama che sembra sempre lo stesso e che potrebbe essere italiano o di un qualsiasi altro paese europeo, americano forse ““ ma non importa ““ se questa geografia corrispondesse a questo tipo di folk? Cinquemila chilometri, cinquecento metri, la storia è sempre la stessa, quello di cui dobbiamo suonare, così, è sempre lo stesso. E va bene, molto bene, così.

Cover Album

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War Tales
[ Upupa – 2013]
Genere: folk, songwriting
Rating:
1. The Walk
2. Wild Water
3. The Lonesome death of Mr.Hank Williams
4. To Do
5. The day my father cried
6. By my side
7. D-day
8. March
9. Horses Slowly Ride
10. Rose