“Keep the Village Alive” è il nono lavoro degli Stereophonics, gruppo rock gallese estremamente prolifico, tanto da far uscire un album ogni due anni circa. Un gruppo che ha cambiato spesso i suoi componenti, con l’eccezione fatta per Kelly Jones e Richard Jones, ma mantenendo inalterati, anche troppo, stile, musicalità , approccio. Insomma, un gruppo che in quasi venti anni di attività  è sempre restato uguale a se stesso, senza mai evolvere, rinnovare, sperimentare .

“Keep the Village Alive” suona vecchio, a tratti in maniera insopportabile. Un enorme difetto per un gruppo che sembra aver scelto di ripercorrere sempre, costantemente, la strada sicura e lineare che nei passati anni hanno portato spesso grande successo, soprattutto di pubblico. Eppure, ad ascoltare con attenzione quest’album si nota la mancanza di forma, struttura, senso dell’intero lavoro.

Un album che parte malissimo, con i primi tre/quattro pezzi davvero mediocri, per poi risollevarsi nel mezzo, con alcuni pezzi decisamente interessanti come “Song for the Summer” e soprattutto “Fight or Flight” (seguiti però dalla tremenda “Hero”), per poi chiudere come aveva cominciato, con pezzi piuttosto scialbi e privi di personalità .

Purtroppo nessuna canzone raggiunge minimamente l’intensità  di vecchi pezzi quali “Mr. Writer”, “Dakota” o “Maybe Tomorrow”, e l’album, nonostante qualche base azzeccata e la splendida voce onnipresente di Kelly Jones, si lascia ascoltare in maniera del tutto disattenta, senza particolari aberrazioni ma anche senza nessun vero picco che possa rendere questo “Keep the Village Alive” meritevole di attenzione, soprattutto per chi gli Stereophonics non li ha mai precedentemente ascoltati.