Dopo aver concepito quasi una “piccola storia a sè” tre anni orsono con l’album “Love’s Crushing Diamond”, il folk singer americano Jordan Lee ““ in arte Mutual Benefit ““ ci riprova con “Skip A Sinking Stone”, un disco di ballate immatricolate nell’indie-folk last generation (neo folk) che si portano a rimorchio anche stratificate linee dream pop dolciastre, sintomo e gioia imbronciata di una solitaria espansione d’animo che il texano conserva in grembo.

Dodici tracciati che esplorano l’intimità , la consapevolezza e la ““ mai nascosta ““ timidezza che piano piano riesce a mettere fuori lo sguardo nella realtà , e questo nuovo lavoro è un lampo delicatissimo di luce che fa intravedere, intuire una maturità  accelerata in cui Mutual Benefit accetta di uscire definitivamente allo scoperto, ancora lentamente, ma definitivamente.

Scritto tra lo studio Silent Barn di Brooklyn e durante l’on the road dell’artista, il disco è una chicca immaginifica, tra Bon Iver e certi Fleet Foxes è tutto un fascio di melodia sognante, e brani come “Skipping stones”, “Lost dreamers”, l’aria rarefatta di “Nocturne”, il pianoforte severo di “City sirens” e la finale “The Hereafter” danno assuefazione garantita.

Credit: Ebru Yildiz