Ci sono voluti quattro anni a Eric Pulido dei Midlake per realizzare un piccolo sogno dei suoi, questa band chiamata BNQT (anagrammi e rebus non c’entrano si chiamano semplicemente Banquet) insieme a tre vecchie Midlake – conoscenze come McKenzie Smith, Joey McClellan, Jesse Chandler. E a qualche new entry tipo Ben Bridwell (Band of Horses) Alex Kapranos (Franz Ferdinand) Fran Healy (Travis) e Jason Lytle dei redivivi Grandaddy. Cinque cantanti, due canzoni per uno. E’ la matematica dei BNQT. Chiamateli se volete supergruppo ma anche dream team non suona male. Eric Pulido ha preferito definirli, tra il serio e il faceto, dei Traveling Wilburys più poveri. Che viaggiano in classe economica ma alla fine arrivano a destinazione in orario e senza i disastri dei voli United.

La psichedelia anni settanta, il folk e il rock radiofonico di quel periodo sono chiaramente il punto di riferimento affettivo e musicale dei BNQT. Una galassia di influenze variegata che va dai 10cc alla The Electric Light Orchestra per finire con gli immancabili Crosby, Stills & Nash (con zio Neil presente solo in spirito). Vista la caratura degli artisti coinvolti “Volume 1” poteva trasformarsi in una lotta all’ultimo sangue per lo scettro del migliore in campo o in un disco dei Midlake + ospiti vari. Pulido però è un buon capitano e concede a tutti spazi e tempi adeguati. Tante atmosfere diverse sotto il sole inclemente del Texas (“Volume 1” è stato registrato a Denton nello studio dei Midlake) per una strana alchimia, che funziona soprattutto nella seconda parte del disco.

Senza nulla togliere a una cavalcata psichedelica come “Restart”, a ballate come “Unlikely Force” e “100 Million Miles” o alla sognante “Mind Of A Man”: il meglio i BNQT lo danno da “Hey Banana” in poi. Quando l’atmosfera si scalda. Eric Pulido fa il romantico pensando ai Beatles, Jason Lytle raddoppia con un’altra ballata (l’intensa “Failing At Feeling”) Ben Bridwell tira fuori le unghie in “Tara”(con un inedito “Fuck me fuck you too“) Fran Healy se ne và  a Los Angeles riscoprendo il buonumore californiano e Alex Kapranos è inquietante, riflessivo, divertente. “Volume 1” non è certo destinato a cambiare le sorti della musica ma forse quello che volevano i BNQT non era essere innovativi per forza. Resta un bel disco, uno di quelli che rendono molto se ascoltati in viaggio. Nostalgico, ben suonato, di gran classe. Brucia lento, non entusiasma immediatamente, non emoziona subito ma cresce con il tempo, con gli ascolti.