Il 9 novembre 2016, poche ore dopo l’elezione di Donald Trump, i Pond hanno postato una canzone su Soundcloud: si chiamava “30000 Megatons” e parlava di una bomba, della terra che ti manca sotto i piedi, dell’apocalisse che improvvisamente sembrava molto più vicina chissà  poi perchè. Quattro atomici minuti che sono stati il primo assaggio di “The Weather”, settimo album della band australiana. Kevin Parker dei Tame Impala produce e i Pond approdano in territori insolitamente pop ma sempre psichedelici. Due anni dopo “Man It Feels Like Space Again” parcheggiano l’astronave in doppia fila e scendono sul caro vecchio pianeta Terra.

“The Weather” parla di Perth, dello strano destino delle città  coloniali e di chi ci vive e ha molto in comune con “Pure Gardiya”, album solista del frontman Nick Allbrook uscito l’anno scorso in cui Allbrook tra le altre cose rileggeva con spirito polemico l’inno nazionale australiano. E’ un disco splendidamente queer che gioca con le identità  musicali e non. “Hey, you, I’m not bold or cool or masculine / Maybe you’re just waiting for the perfect Latin lover to walk in / I’m Not Him” tuona Nick in “Sweep Me Off My Feet” quasi volesse rispondere per le rime al Kevin Parker onesto e ferito di “”‘Cause I’m A Man”. Sono dei Pond molto terreni e terrestri questi, che non nascondono timori e velleità  ambientaliste (“The Weather”, le due parti di “Edge Of The World”, “Zen Automaton”).

Ma sono anche capaci di divertirsi in “All I Want For Xmas (Is a Tascam 388)” titolo à  la Mariah Carey e ritornello che cita “Do They Know It’s Christmas”, di rivisitare il synth pop anni ottanta (“Colder Than Ice”, “Paint Me Silver”) e di tirar fuori dal cappello a cilindro una intensa nervosissima “A/B”. Ironici, vivaci, ricordano dei Foxygen più eclettici e pazzoidi o gli ultimi Tame Impala, quelli che grazie a “Currents” hanno scalato le classifiche. I Pond però sono più istintivi e meno perfezionisti di Kevin Parker e soci e non hanno paura di lanciarsi in un ultimo sfrenato party prima che sorga il sole sulle spiagge dell’emisfero sud. “This Is The End Of The World As We Know It And I Feel Fine” dicevano i R.E.M. ed è la stessa filosofia a cui si ispira “The Weather”. Benvenuti nella festosa apocalisse dei Pond. Ai drink ci pensa Nick Allbrook.

Credit Foto: Matt Sav