L’estate sta finendo, come cantavano i mai troppo celebrati Righeira, ma se volete guardare con un pizzico di nostalgia alle spiagge e ai tramonti in cui il sole si perdeva nel mare, beh, è il momento di usare come colonna sonora il delizioso album dei Kommode, formazione guidata dal pacato Eirik Glambek Bøe, ovvero il 50% dei Kings Of Convenience. Mentre l’altra metà , l’occhialone Erlend à’ye, se ne sta in preda a fascinazioni italiche, il più bello del duo gioca con ritmi morbidi, vellutati e sorride con noi fin dal titolo, in cui la parola “dance” potrebbe, fin da subito, farci immaginare una pista da ballo in cui scatenarsi, sbagliato.

Non che non ci sia da ballare, intendiamoci, basso e batteria a tratti incalzano piacevolmente e questo suono senza spigoli, ma carezzevole e zuccheroso, sa prenderci e farci muovere senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, ma è come se se il movimento scaturisse dai nostri ricordi, dal piacere che ci da il ripensare a un certo momento, non tanto dalla musica in sè (squisita, lo ripetiamo), che serve però come vero catalizzatore e come scintilla per accendere la nostra rielaborazione, per farci stare bene e per farci muovere. “Analog Dance Music” è una vera e propria benzina alla nostra voglia di serenità  e forse anche di sano ordine, come s’intuisce dalla copertina. Tutt’altro che uno scherzo questa sensibilità  votata all’ottimismo e al prendere il giusto tempo per noi, sopratutto oggi.

Gentili arrangiamenti di fiati (“I Feel Free” su tutte) che si sposano alla perfezione in soffici andamenti pop mai acuti o dai toni fastidiosi, con gustose punte di funk e qualche piccola variazione sul tema come il piano di “Lady-Logic”, canzone che profuma anche del gusto della band madre di Eirik, in qualche accenno delle chitarre, ma non è l’unica canzone in cui le chitarre dimostrano di conoscere alla perfezione la materia pop (“Agent” ad esempio). La cura dei suoni è davvero elevata e la voce carezzevole del nostro serve da collante magico.

Non ce ne voglia il caro Erlend à’ye, ma questo disco del suo compagno d’avventure Eirik cancella e sorpassa qualitativamente tutte le sue uscite non in duo. 2-0 e palla al centro caro Erlend.