#9) SUFJAN STEVENS, BRYCE DESSNER, NICO MUHLY, JAMES McALISTER
Planetarium
[4AD]

Opera di difficile classificazione presenta lunghi brani strumentali articolati e variati, alternati a canzoni più canoniche, nelle quali viene fuori tutta la maestria di Stevens. Grazie a vertici melodici e compositivi continui l’album, tra ambient, musica cosmica, folk, elettronica e rock mantiene costante l’attenzione e l’affascinato stupore..

#9) RAOUL VIGNAL
The Silver Veil
[Talitres]

Dalla Francia a Berlino e ritorno: il debutto di Raoul Vignal incastona un gentile tocco cantautorale in un’avvolgente dimensione di risonanze e armonie eteree. Un debutto dalla personalità  cristallina.

#7) MOUNT EERIE
A Crown Looked At Me
[PW Elverun & Sun]

Non un’elaborazione del lutto sotto forma di canzoni, ma l’unico modo nel quale Phil Elverum poteva provare a raccontare un dolore straziante, umano e universale. Mettendosi a nudo in una dichiarazione d’amore immortale.

#7) ALDOUS HARDING
Party
[4AD]

Il secondo album della Harding, prodotto da John Parish è pieno di brani audaci, avventati, in bilico tra classicità  e avanguardia, tra melodia e dissonanza, tra carezza e graffio. Gli arrangiamenti

#6) FLORIST
If Blue Could Be Happiness
[Double Double Whammy]
LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE

Una delicata miscela di folk e indie-pop acustico dalla spiccata propensione lo-fi, supportata da liriche poetiche e malinconiche. Un album schivo e poco adatto ai nostri tempi. Perciò bellissimo.

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#5) DIAGRAMS
Dorothy
[Bookshop]

La collaborazione tra il Sam Genders (Tunng) e la poetessa novantenne Dorothy Trogdon rappresenta un perfetto incontro tra parole e musica, con sublimi arrangiamenti, lievi e armoniosi, che sottolineano i testi evocativi e pieni di calore.

#4) ANGèLE DAVID-GUILLOU
En Mouvement
[Village Green]

Reinventarsi compositrice, per Angèle David-Guillou, ha significato studiare culture musicali distanti nello spazio e nel tempo, amplificando il minimalismo pianistico ai suoni di un’orchestra in armonie in continuo movimento.

#3) LEAN YEAR  
Lean Year
[Western Vinyl]

A sorpresa, dopo dieci anni da regista cinematografico, Rick Alverson è tornato alla musica. Merito anche della compagna Emilie Rex, la cui voce incantata torna a materializzare le soffici narcolessie dei tempi degli Spokane.

#2) THE CLIENTELE
Music For The Age Of Miracles
[Tapete]
LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE

A sette anni dal precedente lavoro un album che raccoglie pregevolmente ii suoni e le espressioni che hanno accompagnato l’evoluzione stilistica della band. All’ascolto si acccompagna quella sensazione di indistinto smarrimento che pervadeva l’ascoltatore sin dalle loro prime raccolte.

#1) PIANO MAGIC
Closure
[Second Language]

Un biglietto d’addio privo di retorica, in otto canzoni che provano a riassumere un’esperienza ventennale tra wave, rock ed elettronica. E ci riescono in maniera straordinaria, unendo eleganza decadente e humor inglese.