2012, 2015, 2018. Ogni 3 anni, sarà  casuale ma il grandissimo Glen Hansard ci sta abituando a una carriera solista incredibile. Dischi che parlano di vita, di storie vere, la fatica dei giorni, l’Irlanda. Hansard rappresenta un senso forte di essere cantautore, un one man guitar con alle spalle una carriera lunghissima. Stiamo parlando di un’artista che ha vissuto la strada, con una storia familiare difficile, la scuola lasciata a 13 anni per guadagnarsi da vivere con la musica. Tutto questo ha creato un rapporto con le persone unico. Ancor’oggi sembra mantenere un’umiltà  straordinaria nello scrivere. Al carisma impressionante, unisce la sua voce e la sua persona che esprime sincerità , purezza d’animo.

“Between Two Shores” è un disco intenso, tratto distintivo dell’artista, un disco dove le influenze di artisti come Van Morrison, Bruce Springsteen si fanno piacevolmente sentire. Del resto Glen è sempre stato un riguardoso artisticamente. La sincera e triste amicizia con il compianto Mic Christopher, l’omaggio con un disco ad un altro compianto come Jason Molina, l’omaggio al boss con l’EP “Drive all night”. Di questo terzo album solista si nota subito la qualità  della registrazione e degli arrangiamenti. La risposta la potrebbero fornire Jeff Tweedy e soci visto che di recente hanno pubblicato un post dove si complimentavano con Hansard per aver registrato un super disco al Loft. La scaletta è intelligente, un mix di soul, rock’n roll, folk, blues, The Frames, The Swell Season.  Ogni nota di “Between the shores” è riconoscibile e può essere percepita chiaramente. Supportano magicamente la potente voce. Un disco dove i fiati sono sempre più presenti nella struttura dei pezzi, ti fanno respirare uno spiraglio, uno sguardo verso l’America musicale, che da buon Irlandese non poteva mancare.

Un disco pregiato, elegante, a tratti sofferto,  di quelli che si insinuano lentamente sottopelle, dove le diverse anime di Hansard si riuniscono assieme, come successo nei precedenti dischi. “Between Two Shores” è un disco onesto, di puro cantautorato. Non possiamo negare la grandezza singolare di questo artista che solo con “Once” è riuscito a uscire dall’Irlanda. Aveva già  detto tanto prima. Sta dicendo ancora tanto adesso.

Ieri, oggi e domani

Forza Glen