Bene ma non benissimo il nuovo lavoro dei simpatici Say Sue Me, provenienti da Busan, Corea del Sud. Li ricordavamo più rumorosi e pimpanti nelle uscite precedenti, mentre in questo caso l’etichetta “surfgaze” diciamo pure che è stata messa in cantina, ahimè. Prediligono percorsi   a ritmo e sonicità  contenuti i SSM e l’incrocio tra i ’60s e i rumorosi anni ’90 questa volta fa capolino un po’ troppo poco. Eccessiva morbidezza e pop a basso voltaggio, tipo “Funny and Cute”, deliziosa certo, ma fin troppo sdolcinata e scolastica. Ecco, il difetto maggiore del disco è proprio quello di non osare mai, ma di muoversi su binari piacevoli, certo, ma fin troppo sicuri e senza rischi, cosa che ci dispiace, visto che il potenziale della band era ben conosciuto, grazie alle intriganti uscite precedenti in cui surf-rock e indie-pop s’incontravano per far ribollire per bene le acque.

Nella parte centrale il disco ha un buon sussulto, dopo una partenza con il freno a mano tirato (“But I Like You” sarebbe stata ottima se il suono fosse stato sporcato ben di più). “I Just Wanna Dance” trova un po’ di coraggio, come se i Man or Astro-man? prendessero per un attimo il controllo delle operazioni, così come la successiva “B Lover” ci ripropone la band che conoscevamo, che si libera dai pesi di troppo e viaggia sparata e accattivante. “After Falling Asleep” è un buon numero dream-pop, con i giusti riverberi, seppur canonico nella sua costruzione, così come “Coming To End”, con i suoi arpeggi morbidi che poi si sporcano a dovere nel finale.

Citazione obbligatoria, con merito in questo caso, per la strumentale “About the Courage to Become Somebody’s Past” che è davvero un gran pezzo, con questa malinconica chitarra che si accompagna a un disturbante rumore di fondo che poi va a sfumare, come se finalmente dalle scure nuvole emergesse un po’ di sole.