Come spesso accade guardandoci indietro e constatando delle ricorrenze, si resta increduli dalla velocità  con cui ogni cosa è stata vissuta e consumata in un determinato periodo.

20 anni è un periodo lungo, ci passano di mezzo due generazioni e, nella fattispecie, gli anni che vanno dal 1998 al corrente 2018 c’hanno lasciato in dote delle trasformazioni epocali nella società  e nel costume di tutti i giorni.
Eppure, se chiudiamo gli occhi, possiamo vederli ancora in modo nitido, sentirli vicini, specie chi li ha vissuti in quella fase che va dall’adolescenza alla fase adulta, passando dal limbo della giovinezza, così velato e sfuggevole.

I Prozac + il 15 Giugno del 1998 mandavano ai posteri “Acido Acida”,   il loro secondo album, solitamente il più difficile o, per lo meno, rischioso.
Avevano già  destato entusiasmo con una formula musicale decisamente fresca e giovanilistica, che potremmo riassumere (in modo un po’ banale e frettoloso) come pop-punk ai tempi del debut-album “Testa Plastica” uscito con la mitica Vox Pop.

Pop era dovuto al fatto che le canzoni contenute nell’esordio erano molto melodiche, con ritornelli che non ti si staccavano dalla testa; assimilabili al punk erano piuttosto l’attitudine del gruppo, l’immaginario, i testi. Punk erano loro: Gian Maria Accusani, mentore e autore, nonchè chitarrista e le due fanciulle Eva Poles alla voce ed Elisabetta Imelio al basso.
Brani come “Pastiglie” erano assai esemplificativi, provocavano ma col sorriso, anche se l’Italia rimane pur sempre un popolo di bacchettoni e ci fu chi storse il naso davanti a tale “spudoratezza”.

200 concerti, alcuni rilevanti come quello di spalla ai colossi U2 e l’interesse sempre crescente nei confronti del “nuovo” rock italiano, definito dai più “alternativo”, crearono tutti i presupposti per l’esplosione definitiva del trio di Pordenone.

Il singolo “Acida” conquistò proprio tutti, col suo ritmo incalzante, il testo “furbetto” se vogliamo, ma ispirato. Gli ingredienti che portarono ben presto, con un crescendo imperioso, la canzone in tutte le playlist radiofoniche e il video in heavy rotation su Mtv, erano gli stessi suppergiù del disco precedente.
L’esposizione mediatica però fu da subito vastissima, la Emi non si risparmiò nella promozione e nella pubblicità , i giornalisti pompavano il “fenomeno” nella maniera giusta, riscontrando a conti fatti la genuinità , la passione e la sincerità  di una band giovane che si era fatta sul campo, a suon di concerti tirati, senza mai risparmiarsi.

In breve arrivarono anche le copertine delle riviste specializzate; il disco, certo trainato dalla già  citata “Acida” era forte anche di altri brani caratteristici, quali “Quore”, la frizzante “Colla”, dal titolo equivocabile e dal ritornello classico “alla Prozac +“, con le vocali pendenti di Eva e gli accenti spostati ad hoc per una metrica che risultasse perfetta per il pop. Colpiscono nel segno anche le canzoni in cui Gian Maria si è preso la briga di fare da vocalist (tradizione mantenuta anche negli album successivi): la paradigmatica “GM” e l’iconoclastica “Betty Tossica” in cui la melodia accattivante stride con la mestizia tragica del testo.

Ma questa era proprio la grande forza dei Prozac +: giocare sui contrasti, “alleggerire” con la musica la rudezza delle parole, ma anche la malinconia (pensiamo alla più ritmata e riflessiva “Piove”).

Indubbiamente accattivanti erano anche loro: Gian Maria col suo carisma trascinante e la sua sfrontatezza, Eva con il suo fascino magnetico e la sua debordante personalità , Elisabetta con la sua aurea misteriosa e la sua grande carica esplosiva.
No, non furono solo una meteora, seppur particolarmente luminosa, nel panorama della musica rock italiana emersa nei ’90. Certo, furono delle icone del loro tempo, erano al posto giusto nel momento giusto e non seppero replicare il successo travolgente (contato in quasi 180.000 copie!) di questo disco, ma a distanza di 20 anni non sono stati dimenticati, ad ascoltarli ti viene ancora una sana voglia di ballare (e di pensare).

Per quanto siano assai interessanti anche i progetti solisti di Eva Poles, sempre più sicura nei panni di elegante cantautrice rock, e i Sick Tamburo di Gian Maria ed Elisabetta, con quest’ultima a suo agio nei panni della cantante, è indubbio che l’attesa per l’annunciata (da tempo) reunion dei tre – proprio in occasione del compleanno di “Acido Acida” –   sia stata trepidante e accorata.

Dopo il ritorno sul palco del MiAmi a Milano il 26 maggio, il giorno dopo la ristampa di “Acido Acida”, il 31 agosto suoneranno a Treviso in occasione dell’Home Festival. E i fans, numerosi, saranno pronti nuovamente a scatenarsi come se 20 anni non fossero proprio passati.

 

Prozac + – “Acido Acida”  
Data di pubblicazione:  15 giugno 1998
Tracce: 14
Lunghezza: 42:32
Etichetta: Emi Music
Produttori: Prozac +

Tracklist:
1. Prato
2. Piove
3. Ho raccontato che
4. Colla
5. Ringraziati
6. Ics
7. Acida
8. Baby
9. GM
10. Quore
11. Piango
12. Quando mi guardo
13. Fenomeno
14. Betty tossica