A distanza di quasi tre anni dal loro sophomore, “Weirdo Shrine”, le La Luz sono tornate il mese scorso con questo nuovo lavoro, realizzato come i precedenti dalla Hardly Art, sottoetichetta della storica Sub Pop Records, e prodotto da Dan Auerbach dei Black Keys.

Le quattro belle ragazze dello stato di Washington, che nel frattempo si sono trasferite dalla nativa Seattle a Los Angeles, sono difficili da catalogare, parlando di generi musicali: possiamo citare le armonie vocali, i gruppi al femminile degli anni ’50 e ’60, l’indie-pop, il surf-pop, ma tutto ciò ci sembra ancora abbastanza restrittivo.

Nel nuovo lavoro, infatti, c’è una sensazione cinematica, leggermente oscura, che regala nuovi spazi sonori alla musica delle La Luz, quasi come se David Lynch avesse voluto entrare nei reverberi surf e nella malinconia pop delle musiciste statunitensi.

La leggera vena psichedelica dal sapore desertico del singolo “California Finally” sa certamente come farci sognare e ci trasporta verso territori dai confini non definiti, “Walking Into The Sun” ha un non so che di noir che risente di influenze californiane ed è ben decorato dalle deliziose armonie della band statunitese, mentre “Cicada” ha un gustoso sapore cinematico condito da elementi indie-pop di deliziosa bontà  per il palato degli ascoltatori.

“Floating Features” è un album rilassante ed estivo; non è semplicemente un disco pop, ma, oltre ad avere una produzione maggiormente curata rispetto ai lavori passati, mostra un carattere variegato, interessante e tutto da gustare.

Photo Credit: Will Sprot