“Ghost Stories” è un discreto horror che sprizza inglesità  da ogni poro – a tal proposito andrebbe vietato di guardarlo doppiato -.

Il plot si divide in due parti; una prima molto classica in cui il protagonista – un detective da sempre impegnato a smascherare casi di falsi paranormali – è chiamato a sviscerare tre casi irrisolti e una seconda, onirica e immaginifica, che rievoca la fuga impossibile del finale di “Brazil”.
Considerate autonomamente, entrambe le sezioni del film funzionano molto bene. E’ la maniera in cui sono legate, per spiegare piuttosto aleatoriamente cosa unisce i tre casi e cosa li connette al protagonista, che fa un po’ acqua.

Rimane una bella visione con un Martin Freeman mattatore assoluto.