I dentini da latte sanno essere ottimi compagni di vita per i primi anni del bambino, ma poi, inevitabilmente si perdono e arrivano i denti permanenti. Ecco, questa è un po’ la situazione che vediamo per i canadesi Dizzy, da gustarsi adesso, ma, inevitabilmente, da accantonare con il tempo (anche piuttosto velocemente, verrebbe da dire).

Non è malvagio il loro morbido synth-pop che qualcuno potrebbe anche chiamare dream-pop, ma non è nemmeno capace di uscire dal già  sentito, così come di suscitarci emozioni particolarmente durature che, appunto, non durino giusto il tempo di ascoltare queste dolci carezze leggermente zuccherate e influenzate (a quanto ci fanno sapere Charlie, Alex, Mackenzie Spencer e Katie Munshaw) dalla sonnolenta vita nella cittadina di Oshawa, i cui ritmi non particolarmente frenetici e (immaginiamo) frustranti sono stati trasportati in musica dai 4 ragazzi.

Andamento lento, la chitarra che punteggia alcuni passaggi per dare maggior valore all’atmosfera sognante, tranquilla e delicata, qualche frangente sicuramente suggestivo e la voce carezzevole ma sicura di Katie. Il disco offre questo. Null’altro. Può bastare per affrontare a ritmi più compassati l’estate.