I Bad Moves sono un quartetto di Washington DC, ragazzi uniti da una vera amicizia e tanta passione per la musica. Ce ne sono migliaia di storie di band che potrebbero iniziare con questo paio di righe e questa è una di quelle, nulla di più, nulla di meno. Poi però bisogna occuparsi della musica e quella che David Combs, Emma Cleveland, Katie Park e Daoud Tyler-Ameen ci propongono con il loro debut “Tell no One” è un Power Pop che unisce la potente e dinamica energia propria del genere ad un messaggio che attraverso le dodici canzoni appare chiaro: siamo solo il risultato delle esperienze vissute nei nostri primi anni di vita? Abbiamo la possibilità  e soprattutto la volontà  di cambiare noi stessi? Argomenti tosti che non ti aspetteresti trattati nei testi di una giovane band come i Bad Moves.

Ma il mondo è pieno di sorprese ed a volte scopri che un basso distorto, come quello picchiato poco gentilmente da Emma nella opener “Change your Mind” può essere solo l’inizio di un percorso di conoscenza interiore che neppure un libro di Osho potrebbe spiegarti meglio. Ma lasciamoci alle spalle la pedagogia e la conoscenza di sè per spendere due parole sulle tracce di questo album che ci piace per la freschezza dei suoni che si riscontra nei dodici brani registrati negli Headroom Recording Studio di Philadelphia e prodotti da Joe Reinhart.

La mia attenzione è stata inizialmente catturata da “Out of Reach”, settimo brano in scaletta, classico intro con riff di chitarra iniziale, molto soft con successivo attacco di batteria e basso a dare energia e ritmo. Il brano si sviluppa seguendo gli schemi della classica pop song ma la parte finale con la sovrapposizione delle voci è geniale, da evidenziatore giallo. “Whishing” è un’altra piccola perla, brano delicato con le voci di Emma e Katie in primissimo piano con l’accompagnamento musicale che pare essere un’anteprima di come la band potrebbe esprimersi in futuro.

Il resto, come già  accennato è puro Upbeat Power Pop, di godibilissima fattura con melodie accattivanti in prima linea. Da ascoltare ad alto volume, magari in auto, mentre le prime piogge autunnali ci costringono ad azionare i comandi dell’aria calda per far evaporare la condensa permettendoci, in tal modo, il raggiungimento di una nuova e più chiara visione del mondo esteriore…