Sunshine Rock” è uno splendido modo per celebrare il decennio più impegnativo della mia carriera” ha detto Bob Mould presentando il suo ultimo album solista. Effettivamente dal 2009 in poi l’ex cantante di Hà¼sker D༠e Sugar ha vissuto una seconda giovinezza, mantenendo intatta la grinta che aveva dimostrato di avere quando affermava convinto: “Non ho bisogno di un posto nella vostra Hall Of Fame” in “Silver Age” (2012).

Cinque album, una gustosa autobiografia scritta insieme a Michael Azerrad (“See a little light: the Trail of Rage and Melody”) e numerose ristampe degli storici dischi delle sue band non hanno diminuito ma aumentato la voglia di fare musica di Bob che ormai vive tra San Francisco e Berlino dove “Sunshine Rock” è stato registrato e scritto, con Jason Narducy al basso e Jon Wurster dei Superchunk alla batteria.

Un trio che suona insieme da tempo ed ha raggiunto un’intesa quasi perfetta. Impossibile non notarlo in schegge di rock tra l’arrabbiato e il melodico come “What Do You Want Me To Do”, “Sunny Love Song” e “Send Me A Postcard” (cover degli Shocking Blue) o in “I Fought” e “Thirty Dozen Roses” che ricordano la carica devastante dei primi Hà¼sker Dà¼. “Sin King” invece è un bel pezzo sincero e un po’ politico, uno di quei brani in cui Bob Mould tira fuori cuore e anima come ha fatto in passato in “Voices In My Head” e “Hold On” e come fa oggi in “Lost Faith”.

La vera sorpresa di “Sunshine Rock” è la presenza della Prague TV Orchestra, che affianca i tre moschettieri in numerose occasioni. Non è mai semplice inserire parti orchestrali in ambito rock, soprattutto in quello rabbioso suonato da Mould. Che invece vince la scommessa, trovando un buon equilibro tra stili molto diversi e si toglie la soddisfazione di creare personalmente gli arrangiamenti destinati all’Orchestra. Particolarmente riuscite in questo senso la title track, “Irrational Poison” e “Western Sunset”.

Il Bob Mould del 2019 è diverso dall’illustre passato ma non poi così tanto. Ha ancora voglia di lottare, di sudare su un palco quando tanti suoi colleghi pensano ad altro. Incorreggibile, arrabbiato, grintoso e ora anche ottimista. Suona con l’energia di un ragazzino.

Photo Credit: Alicia J Rose