Dopo che i Twerps si erano sciolti, in buona parte a causa della fine della relazione sentimentale tra due dei suoi componenti, Jules McFarlane e Martin Frawley, il musicista australiano si è rimettesso in gioco e ha deciso di cominciare una carriera solista: proprio questo weekend è arrivato, via Merge Records, il suo debutto sulla lunga distanza, “Undone At 31”, che verte appunto sulla fine del suo rapporto con la ex compagna di band.

In questo suo primo LP Frawley mostra un lato più versatile e vulnerabile rispetto alle sue passate esperienze con i Twerps: rimangono la semplicità  e i ritornelli accattivanti, ma su questo lavoro c’è sicuramente di più.

Si parte con “You Want Me”: nello spoken-word della opening-track il musicista di Melbourne racconta la sua vita nella spazio di pochi minuti. La melodia nonostante tutto è piuttosto ottimista e la chitarra è accompagnata dal piano e, nella parte finale, da un gradito synth.

La successiva “End Of The Bar”, pure trattando di argomenti piuttosto tristi, sembra più rock e intensa a livello strumentale (ottimo ed elegante anche qui l’uso del piano che in certi punti a noi ricorda un certo Paolo Conte) e il suo coro è di quelli che ti entrano in mente sin dal primo ascolto.

Apprezzabile anche il recente singolo “Something About Me”, dove il Moog non va a coprire la voce malinconica di Frawley, supportata da un piacevole quanto inaspettato violino; “Just Like The Rest” si sposta su territori più folky e ricorda parecchio i primi lavori solisti di Kevin Morby, mentre “Lo And Behold” va a prendere le sue influenze nell’Americana.

“Undone At 31” non è un lavoro perfetto (in alcuni tratti del disco i vocals di Frawley ci entusiasmano poco), ma è comunque un gradito ascolto che mostra come il musicista di Melbourne sia capace di camminare con le sue gambe anche senza la sua vecchia band: un inizio positivo per la sua carriera solista.