Si intitola “Vision” l’album di debutto degli Yaguar, un quartetto nato appena tre anni fa dall’incontro di due cantanti e chitarristi ““ Massimo Tonelli e Massimo Mosca ““ desiderosi di mettersi alla prova con un interessante mix di generi che unisce blues rock, garage e punk.

Un piatto già  di per sè decisamente speziato che i nostri, in compagnia dell’ottima sezione ritmica formata da Sergio Carlini (basso) e Andrea Boni (percussioni e batteria), rendono ancor più saporito grazie all’aggiunta di abbondantissime dosi di psichedelia. Il risultato sono nove piccoli viaggi lisergici nella mente di una band che, nonostante il fortissimo legame con lo stoner e le sonorità  seventies più acide e allucinatorie, ha originalità  e personalità  da vendere.

Il loro atteggiamento nei confronti della musica è moderno e scevro da pregiudizi. Ascoltare “Vision” significa immergersi in una sorta di jam session nella quale gli Yaguar smettono i panni di semplici interpreti per trasformarsi in sciamani di un suono talmente ricco da non conoscere barriere spazio-temporali.

Epoche, culture e stili diversi vengono triturati e amalgamati nel calderone psichedelico di Mosca, Tonelli, Carlini e Boni: si va dai loop dell’orientaleggiante “Back To The Beat” alle voci filtrate nella coda funky/tribale di “I Love I Fight”, passando ancora per le tinte a tratti shoegaze, a tratti ambient della suggestiva “White Cloud Skies” e quelle ben più terrene della rocciosa “Trittico”, un bel trip stoner rock costruito tutto intorno a un crescendo di timpani, riff sfrigolanti e linea di basso tonante. Consigliatissimo.