Cantante e chitarrista di Chastity Belt e Childbirth, Julia Shapiro ha pubblicato il suo album d’esordio, “Perfect Version”. L’album è figlio di un periodo piuttosto buio dell’artista che ha caratterizzato la sua vita nell’ultimo periodo. La fine di una relazione, problemi di salute e probabilmente una forma di depressione l’hanno costretta ad interrompere il tour con le Chastity Belt, nell’ Aprile del 2018, mentre stavano promuovendo il loro terzo album. Tornata a Seattle, la sua città , ha cercato di ritrovare il bandolo della matassa: una stanza per abitazione, la chitarra e la volontà  d’imparare ad usare basilari strumenti digitali per autoprodursi, sono stati compagni di questo momento in cui Julia ha composto dieci brani molto intimi e introspettivi.

Come può qualcuno essere cosi ciecamente fiducioso. Voglio imparare quel trucco. Come puoi amare te stesso così tanto, non è naturale, non è naturale per nulla” sono i versi da ” Natural” dove il senso di sconforto è subito evidente. Ma l’istinto ed il desiderio di tornare a respirare aria fresca appare chiaro nello stesso brano: “…comprerò una casa e ci vivrò da sola, da qualche parte tra i boschi e mi sentirò nuova, sarò la migliore amica di me stessa“.
In questa nuova casa, non nei boschi ma nella più caotica Seattle, Julia ha registrato e mixato ben sei delle tracce del disco. Le rimanenti sono state prodotte nel Valt Studio con il supporto di Ian LeSage. Con questo nuovo lavoro la Shapiro prosegue sulla stessa linea tracciata dall’ultimo album pubblicato con le Chastity Belt, dove le chitarre jangly ed il ritmo spedito avevano lasciato spazio ad una interpretazione più malinconica e lenta del loro approccio musicale. La voce di Julia è quindi molto più dolce e soave ma allo stesso tempo cupa e triste. Scordiamoci quindi i pezzi arrabbiati e decisi con cui la cantante di Seattle si fece conoscere con l’altro suo gruppo, le Childbirth.

Un album che avremmo preferito ascoltare in un periodo dell’anno in cui l’animo umano è più incline alla riflessione interiore, magari godendo del calore di un focolare: la malinconia e la tristezza poco si sposano con le creme solari ed i tuffi in piscina di questi caldi mesi estivi. Apprezziamo il coraggio di Julia che ha trovato la forza di esprimere ed esternare le proprie paure e debolezze, cosa non facile in certi momenti della vita dove tutto sembra non funzionare.
Brani acustici, molto delicati, una via di mezzo tra un shoegaze intimo ed un dream-pop sofferto sono le caratteristiche di questo album che rappresenta la testimonianza di vita di un’artista in un particolare e delicato momento della sua esistenza.