C’è Peter Katz a tirare le fila dei Peaer, la cui formazione stabile in terzetto risale al 2015.
E’ possibile coniugare un approccio quasi matematico, di meticolosa ricerca, con un incedere che pare scanzonato, a tratti sedativo e profondamente umano? Tutto sembra venire naturale per questi ragazzi americani, bravi a gestire varie intelaiature sonore, dall’alt-rock al punk-pop, in chiave volutamente lo-fi ma con una trazione evidente da parte della chitarra elettrica, dove la voce di Katz tende a sparire dietro le note più solitarie e lente per trovare in fasi successive il modo di prendersi il primo piano, non di rado accostandosi a melodie delle più magnetiche e più esplosive a livello sonico.
“A Healthy Earth”, uscito via Tiny Engines, mette in mostra pensieri e preoccupazioni sia sulle sorti del pianeta, come ci suggerisce di fatto il titolo, che sulle piccole grandi problematiche che ognuno di noi incontra lungo il cammino, giorno dopo giorno, con il risultato che, per quanto composito, tutto il lavoro risulti davvero a misura d’uomo.
Talento, attitudine e fantasia: questi Peaer meritano davvero il nostro interesse.
Photo By Marcus Maddox