Che bella serata quella messa in piedi al Le Hasard Ludique di Parigi. Venerdì 20 settembre era la prima delle due giornate dedicate all’indie-pop, racchiuse sotto il semplice ma efficace nome di “Paris Popfest”. Noi di IFB non ci siamo fatti scappare l’occasione e, almeno per questa prima parte eravamo presenti, mentre il giorno dopo (ne raccontiamo a parte) siamo volati a Londra, perdendoci (a malincuore, sia chiaro) eroi del calibro di BMX Bandits e The Last Detail. Poco male, la consolazione ci è arrivata da un concerto a dir poco spumeggiante dei Bis e dalla semplicità  malinconica degli spagnoli The Royal Landscaping Society (il terzo protagonista della serata, Andreas Dorau, ammettiamo di non averlo seguiti perchè impegnati in chiacchiere al bar!).

Bella giornata di sole a Parigi, io e i miei compagni di viaggio ce la godiamo tra negozi di musica, tappa rilassante ai giardini e l’arrivo nel locale in cui subito scorgiamo i Bis intenti a farsi un drink: foto e complimenti di rito ovviamente immancabili. Caloroso abbraccio anche con Cris Romero dei RLS, dopo tante chiacchierate telematiche è bello conoscere di persona un artista così meritevole di apprezzamenti.

I Royal aprono le danze alle 20.30. Cris ci pare un po’ emozionato, si dimentica qualche parola di un brano e sbaglia qualche accordo alla chitarra, ma francamente questo ce lo rende ancora più simpatico, proprio alla luce del sund della sua band, così emozionale e struggente, figlio più che legittimo di quelle melodie toccanti di Brighter e Harper Lee. Cris e David lavorano con gentilezza tra voce e basso, coadiuvati da semplici basi elettroniche. Malinconiche brezze guitar-pop, fuori dal tempo e dallo spazio, con qualche lieve accenno dream-pop. Il tributo ai suoni della Sarah Records è pagato con rispetto e dedizione totale. Non vediamo l’ora di ascoltare la loro imminente compilation che racchiude tutto il materiale da loro prodotto.

Come dicevamo prima prima ci perdiamo Andreas Dorau ma la sala concerti è decisamente gremita.

Alle 22.40 circa siamo però in pole position sotto il palco per i Bis. Nonostante li segua fin dagli esordi questo è il mio primo concerto della formazione scozzese e non nego che l’emozione è altissima. Sarò ripagato da 1 ora e 10 minuti circa di adrenalina purissima. La formazione a 3 restituisce quello spirito punk e DIY dei primissimi tempi e vederli saltare e scatenarsi come ragazzini, beh, mi ha realmente emozionato. I nuovi pezzi viaggiano come i treni e i classici beh, che ve lo dico a fare, non hanno perso nulla dello smalto originale. Si divertono Sci-fi Steven, John Disco e Manda Rin, si divertono perchè la risposta del pubblico è eccellente e l’empatia tra band e presenti è a dir poco palpabile. Io perdo la voce e faccio l’invasato durante le mie preferite “School Disco”, “Tell It To The Kids” e “Kandy Pop”, ma è come essere continuamente sotto una scarica elettrica, impossibile stare fermi. Dopo la chiusura magica e toccante con “The Big Sunshine”, i tre eroi scozzesi tornano per una tripletta pazzesca, ovvero “Eurodisco”, “Starbright Boy” (che Steven, adorabilmente, dedica al sottoscritto, visto che la chiedevo a gran voce) e l’incendiaria “Kill Yr Boyfriend”.

Chiusura, ringraziamenti e saluti di rito. I Bis sono ancora una forza della natura. Coinvolgenti, divertentissimi e tre persone deliziose. Una bellissima serata.