Il secondo album è sempre un problema quando il primo ha avuto successo. Un problema per la critica che attende al varco l’artista o la band, un problema per i fan che si aspettano che ciò che di buono c’era nel primo disco venga poi riproposto fedelmente, affinchè prosegua quella sorta di viaggio. è un problema però anche per chi l’album lo compone e lo registra, perchè le pressioni sono infinite.

Fiona, dopo l’ottimo riscontro avuto con “Tidal”, compendio superbo di melodie e testi personali, scomodi, vibranti e incuranti di urtare l’ascoltatore, si trova davanti alla sua seconda prova nel 1999, tre anni dopo “Tidal”.

La Apple non accetta, nè mai lo farà  di essere omologata, di essere accostatata ad altre autrici (vedi Tori Amos) dell’epoca poichè insegue una sua linea infinita, insegue si, fors,e anche i suoi fantasmi ma lo fa con decisione, inimicandosi tutto lo star system. “When the pawn…” non farà  lo stesso botto del primo album, ma le perle, una su tutte “Fast As You Can” con un video fantastico e ammaliante, confermano che Fiona padroneggia musica e strumenti con un talento assoluto.

Dolore e rabbia, poesia e disperazione si fondono nel ricordo della violenza subita e si fondono perfettamente con la voce ruvida di “On The Bound” o le carezze emotive di “A Mistake”. I jazzismi di “The Way Things Are” ancora oggi ci danno i brividi.

No, per “la massa” non sarà  meglio di “Tidal”, ma per il cuore “When the Pawn…” è intenso e emozionante in modo uguale….

Pubblicazione: 9 novembre 1999
Durata: 42:39
Dischi: 1
Tracce: 10
Genere: Pop-jazz
Etichetta: Epic Records
Produttore: Jon Brion

Tracklist:

On the Bound
To Your Love
Limp
Love Ridden
Paper Bag
A Mistake
Fast as You Can
The Way Things Are
Get Gone
I Know