Come accade ormai da tempo, ogni due anni gli Shed Seven ritornano tra novembre e dicembre con una lunga serie di concerti nel Regno Unito e oggi siamo venuti a Leeds per assistere al loro live-show nella enorme First Direct Arena.

Situata a una decina di minuti a piedi dalla stazione dei treni della città  dello Yorkshire, la venue inglese è maestosa e, anche se i suoi quasi 14.000 posti stasera non sono stati tutti riempiti, l’affetto del pubblico per la band di York è molto evidente.

Gli Shed Seven hanno pubblicato il loro quinto LP, “Instant Pleasures”, nel 2017, supportato dai fan attraverso una campagna Pledgemusic, e ora hanno anche nuove frecce nel loro arco pronte da essere sparate: certo la nostalgia per gli anni ’90 è ancora tanta ““ e le molte presenze di persone di oltre 40 anni di età  lo dimostrano ““ ma il presente e il futuro possono ancora dire più che qualcosa per Witter e soci.

Sono passati pochissimi minuti dopo le nove, quando gli Shed Seven salgono sul grande palco della First Direct Arena davanti a una platea estremamente calorosa: non si poteva che iniziare con un pezzo del loro LP più recente e la scelta ricade ““ secondo noi non a caso ““ su “Room In My House”. Un paio di anni fa Riccardo Cavrioli chiudeva la sua recensione del disco scrivendo “già  immaginiamo che quel coro travolgente di “Room In My House” diventerà  il prossimo inno ai live di dicembre” e infatti stasera possiamo accorgerci con i nostri occhi quanto avesse ragione. La gente balla, canta, si scatena e diventa davvero difficile descrivere l’esaltazione sia del pubblico che della stessa band.

Dopo aver scaldato per bene la folla, ecco un vecchio pezzo, “Where Have You Been Tonight?”, estratto da “A Maximum High”: le chitarre di Paul Banks e Joe Johnson aggiungono ulteriore fuoco al già  rovente clima, ma l’atmosfera rimane comunque poppy e le delizie che abbiamo appena iniziato ad assaporare continuano a piacerci sempre più.

Siamo stupiti poco dopo quando ascoltiamo le prime note di “She Left Me On Friday”, che fino a oggi il gruppo di York aveva evitato di suonare in questo tour: ovviamente le vibrazioni sono quelle giuste, un perfetto mix tra quella simpatica arroganza di Witter e le tendenze più aggressive e rock della sua band, senza ovviamente mancare di energia e di un’incredibile presa sul pubblico, che risponde ballando e continuando a divertirsi.

Cosa dire poi di “Dolphin”? I suoi bongo, che le danno un ritmo incredibile, e quella gradita aggiunta del trio di fiati, che la rendono ancora più preziosa, ci fanno fare un incredibile tuffo nella nostalgia del passato.

E’ poi la volta di rallentare il ritmo con la nuova “Better Days”, morbida, riflessiva e sentimentale, mentre “Getting Better” è decisamente più rock ed energica con le sue graffianti sei corde. Intanto Rick scende a cantare vicino al suo pubblico e i fiati ancora una volta sanno aggiungere pregio alla canzone.

“High Hopes”, inizialmente solo acustica, svela il lato più romantico degli Shed Seven e il pubblico risponde con un sentito singalong, ma è “Going For Gold” che vince la palma di migliore canzone della serata: poesia melodica davvero impareggiabile, una delle perle della loro carriera e un’emozione unica ascoltata dal vivo anche in un’arena dalle dimensioni gigantesce come quella di stasera.

Sontuoso anche l’encore con “Disco Down” che trasforma letteralmente la First Direct Arena nel più grande dancefloor della città  per la gioia di tutti i presenti e infine “Chasing Rainbows” chiude la serata ““ dopo 100 minuti ““ nella migliore maniera possibile: non possiamo che gioire mentre le nostre orecchie riassaporano ancora una volta le sue perfette melodie e la gente canta ogni singola parola insieme al sempre carismatico Rick.

Il tour nel Regno Unito degli Shed Seven continua e ogni sera è un trionfo, un ritorno al passato dove rispolverare i vecchi inni con tanta nostalgia, ma anche un modo per ascoltare i brani del loro album più recente: come fa la band di York davanti al suo pubblico alla fine del live-show, anche noi non possiamo che inchinarci davanti agli Shed Seven. Ancora una volta grazie per la fantastica serata passata in vostra compagnia, cari Rick, Paul, Tom, Alan e Joe!

Photo Credit: Antonio Paolo Zucchelli