Disco dal vivo per i Flaming Lips, che celebrano i vent’anni di “The Soft Bulletin” recuperando e pubblicando un concerto del 26 maggio 2016 in cui hanno suonato quell’album dall’inizio alla fine. Luogo dello spettacolo il suggestivo anfiteatro naturale chiamato Red Rocks a Morrison (Colorado) ad accompagnarli i sessantanove musicisti della Colorado Symphony Orchestra e il coro diretto da Andre De Ridder.

La serata, definita dallo stesso Wayne Coyne e da molti spettatori come una delle più magiche passate con la musica della band di Oklahoma City, era inquadrata nell’ambito delle celebrazioni del settantacinquesimo anniversario della stagione concertistica del Red Rocks. I brani di “The Soft Bulletin” vengono completamente riarrangiati acquistando pathos e ulteriore profondità .

La presenza della Colorado Symphony Orchestra e delle cinquantasette voci dirette da Andre De Ridder si fa sentire fin dalle prime note dell’ormai famosa “Race for the Prize” che qui subisce l’ennesima metamorfosi, con un’ introduzione strumentale prolungata e una coda finale altrettanto articolata. I violini abbracciano “A Spoonful Weighs a Ton” che comunque mantiene un distinto andamento psych rock e “The Spark That Bled” in cui l’accordo armonico tra la voce di Coyne e il coro di De Ridder funziona più che bene.

I Flaming Lips si divertono come bambini in un negozio di caramelle, giocando tra melodie messe ancora più in evidenza rispetto alla versione in studio e raggiungendo l’obiettivo che forse si erano prefissati: fare un album che unisse il pop solare dei Beach Boys con elementi dei compositori del Brill Building senza dimenticare la loro anima psichedelica (unione particolarmente evidente in “The Spiderbite Song”).

Senza analizzare il live traccia per traccia per traccia (va goduto) segnaliamo una versione avventurosa di “Buggin'”, una fragile e delicata della molto amata “Waitin’ for a Superman”, il crescendo di emotivo di “Feeling Yourself Disintegrate”. Giusta anche la decisione di includere senza alcun taglio la reazione entusiasta del pubblico e di un Wayne Coyne felice e piuttosto emozionato, abbastanza spontaneo da schiarirsi un attimo la voce a metà  di “Suddenly Everything Has Changed”.

Chi pensava che dopo l’uscita di “The Soft Bulletin 5.1” nel 2006 non ci fosse quasi più nulla da scoprire su “The Soft Bulletin” dovrà  ricredersi. Il nono album dei Flaming Lips conferma di essere un’opera pop fondamentale nella storia di Wayne Coyne e soci, questo euforico disco dal vivo invece dimostra ancora una volta come musica classica e psichedelia possano procedere a braccetto con estrema tranquillità .

Credit Foto: Shannon Shumaker