Tornano dopo parecchio tempo dal loro ultimo album “L’amore fin che dura” uscito nel 2014, i Non Voglio che Clara nella formazione composta  da Fabio de Min voce, pianoforte, chitarre e principale autore del gruppo, Marcello Batelli chitarre e sintetizzatori, Martino Cuman basso e sintetizzatori e Igor de Paoli batteria e sintetizzatori.

Il loro nuovo lavoro   “Superspleen Vol.1” diciamolo subito rappresenta un passo in avanti verso un sound che, pur mantenendo ancora caratteristiche del loro passato, si esprime in maniera moderna, con uso intenso di sintetizzatori, accattivanti melodie pop e  arrangiamenti particolarmenti curati cosi come il mixaggio   a cura di Fabio Trentini (Guano Apes, Subway to Sally, H-Blockx), che sicuramente riusciranno ad aumentare la popolarità  della band.

La band era stata in passato accostata ad un cantautorato di qualità  del livello di Luigi Tenco , Sergio Endrigo, ma anche ai Baustelle, con i quali in effetti condividono la capacità  di esprimere qualità  nei testi e nella ricerca musicale.

Confesso che personalmente  aspettavo un loro ritorno, perchè è tra le poche band che ho sempre sentito nelle mie corde, nella speranza di poter ascoltare una loro evoluzione e un lavoro che li confermasse ulteriormente.

Le uscite che avevano anticipato l’album non mi avevano deluso, ” La Croazia ” mi aveva piacevolmente sorpreso per l’uso intenso di elettronica e per una costruzione del brano e del testo mi faceva venire in mente ” Some Girls Are Bigger Than Others” , mentre ” Superspleen ” l’avevo trovata deliziosa sia per la melodia che per il testo, nella sua amara visione di un passato che risulta ormai non più recuperabile, con il tempo che ha trasformato le scelte in sentenze inappellabili e non recuperabili.

L’ album apre con ” San Lorenzo “, chitarra e sintetizzatori in un brano che parla di una perdita ma che allo stesso tempo affronta il tema del tempo che passa inesorabile, portando via con se i momenti e le possibilità , lasciando solo i ricordi e i rimpianti, un tema che nell’album ritroveremo più volte e che da un tocco poetico a tutto il lavoro.

Tra i miei brani preferiti c’è sicuramente ” Ex-Factor”, un pezzo che ha la bellezza di un classico, come fosse stato scritto dall’accoppiata  Marco Luberti e Riccardo Cocciante o  Elton John e Bernie Taupin , un piccolo capolavoro che nel suo racconto di un incontro e di un amore finito in realtà  altro non è che un amaro ritratto della solitudine alla quale a volte ci si auto condanna.

Per quanto in tutto l’album ci sia un sentimento di tedio esistenziale alla Morrissey , o alla Charles Baudelaire visto il chiaro riferimento alla  poesia ” Spleen ” nel quale il poeta francese esprimeva, con toni claustrofobici, la disperazione e l’incapacità  di liberarsi di un malessere esistenziale che ci spinge verso una noia paralizzante, non mancano comunque momenti ironici e divertenti come accade in ” Marginalia ” pezzo allegro anche nella scrittura del testo nel quale si mischiano le carte dell’amore.

Tutto il lavoro è un susseguirsi di pezzi interessanti al punto da suonare come un insieme di hit, come avviene per ” Liquirizia ” o ” Il Miracolo “, insomma parecchio tempo di attesa ma in fondo valeva la pena di aspettare.

L’album chiude con ” Altrove / Peugeot ” che in effetti sono due brani distinti, mentre “Altrove” è contraddistinto dalla presenza dell’elettronica, Peugeot è un gran bel pezzo che come “Ex Factor” sembra piombare da un passato aureo, ed è uno dei mie preferiti di tutto l’album .

I Non Voglio che Clara tornano con l’album che li ripropone come tra le band più interessanti in circolazione, un lavoro che sicuramente accrescerà  la loro popolarità  e  conferma la loro abilità  nel proporre brani capaci di unire melodia piacevoli e testi sempre interessanti.