Sarà  stata la quarantena, sarà  la necessità  di quiete che mi assale, sarà  l’età  che avanza, eppure, sempre più, mi accorgo che sto preferendo i dischi carichi di atmosfera e dai torni bassi rispetto a quelli pimpanti e carichi, che non disdegno, sia chiaro, eppure mi sento realmente appagato con un lavoro come questo di Ghostly Kisses, diretta emanazione sonora di Margaux Sauvè.

Anche in questo nuovo EP si rinnova la felice collaborazione con Louis-à‰tienne Santais e gli dei della musica sembrano davvero avere un occhio di riguardo per questo duo che piazzano 6 brani ad altissimo tasso emotivo. Morbide ballate che trovano spesso nel piano e nell’elettronica leggera la loro ragion d’essere, con la voce incantevole di Margaux che funge da musa, per noi fortunati ascoltatori. Arrangiamenti d’archi avvolgenti e toccanti spesso impreziosiscono le composizioni, così dolci e malinconiche, ma anche misteriose (“Barcelona Boy”, tanto per fare un esempio).

Dovessi fare un paragone mi verrebbe in mente l’eleganza magistrale di Sade o le cose più new age dei Clannad, inserita in un contesto dream-pop. Sorprendente la magnifica chiusura indie-pop di “Stay”, come se proprio in chiusura Margaux ci riservasse un saluto e un sorriso, con l’ultimo ballo in pista, dove potersi guardare e lasciarsi andare al ritmo. Per conservare di lei un ricordo etereo, ma non troppo.

Un EP affascinante.